Muore Alberto Bonanni, il musicista in coma da 3 anni dopo il pestaggio nel rione Monti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Muore Alberto Bonanni, il musicista in coma da 3 anni dopo il pestaggio nel rione Monti

Non ce l’ha fatta Alberto Bonanni, il giovane musicista picchiato brutalmente nell’estate del 2011 mentre era con gli amici in strada nel rione Monti, zona tra le più frequentate per la movida della Capitale a due passi da via dei Fori Imperiali. È deceduto ieri pomeriggio dopo aver combattuto per oltre tre anni fra la vita e la morte. Una lunga agonia iniziata la notte del 26 giugno 2011 quando è scattata la violenta aggressione che lo ha ridotto in coma vegetativo. Un pestaggio legato agli ‘schiamazzì che avrebbe fatto insieme agli amici. Il chitarrista 32enne originario di Roviano, un piccolo comune in provincia di Roma, è deceduto, probabilmente per una crisi respiratoria, all’ospedale di Subiaco. «Alberto non c’è più» ha gridato la madre ieri pomeriggio intorno alle 17 quando il ragazzo ha emesso l’ultimo respiro. Tre lunghi anni trascorsi accanto al figlio in un letto di ospedale, aggrappata alla speranza che Alberto potesse ricominciare a vivere. Una sofferenza condivisa con il marito e con gli amici che hanno fatto sentire il loro affetto, suonandogli le sue canzoni preferite nella stanza d’ospedale per aiutarlo a svegliarsi. Alberto, infatti, amava la musica e proprio la sera dell’aggressione aveva suonato in un locale del quartiere Monti. All’uscita mentre chiacchierava con gli amici un uomo si è affacciato al balcone del secondo piano, impugnando un bastone e urlando: «La dovete finire, qui non si può più dormire, è un’indecenza». Sceso in strada li ha inseguiti per qualche metro e poi sono sbucati altri giovani. Subito è scoppiata una lite. Il giovane chitarrista è stato buttato a terra e pestato a sangue con pugni e calci. Bonanni è stato poi anche violentemente colpito alla testa con un casco ed è svenuto. Per l’aggressione sono quattro le persone condannate. Lo scorso anno è stata confermata dalla I Corte d’Appello di Roma la condanna a 9 anni di carcere inflitta in primo grado col rito abbreviato per Carmine D’Alise e Christian Perozzi. La Corte di Appello di Roma ad aprile ha riqualificato il reato di lesioni gravissime in tentato omicidio per Massimiliano Di Perna, noto come ‘Il Pittorè, e Gaetano Brian Bottigliero. Ora si andrà con ogni probabilità verso una modifica del capo d’imputazione.

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