Ambulanze ferme, Cgil: "E' ancora emergenza: 33 veicoli fermi". Cisl: "A Tor Vergata pazienti in corsia" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ambulanze ferme, Cgil: “E’ ancora emergenza: 33 veicoli fermi”. Cisl: “A Tor Vergata pazienti in corsia”

«Trentatre ambulanze ferme, sette pronto soccorso con oltre cento accessi alle 13. È sempre emergenza nei pronto soccorso del Lazio, dopo la nostra denuncia delle settimane scorse purtroppo rimane ancora critica la situazione. Oggi alle 13 la situazione sembra quasi fuori controllo». È quando dichiara il segretario della Fp Cgil Roma e Lazio Natale Di Cola. «Sono sette i pronto soccorso con oltre 100 accessi, alcuni come il Policlinico Umberto I hanno sfondato i 150 pazienti; le cose non vanno meglio al Pertini, al S.Eugenio, al S.Camillo, al Santa Maria Goretti di Latina, al Policlinico Tor Vergata. A questo si aggiungono le 33 ambulanze ferme nei pronto soccorso. Stupisce che la Regione Lazio, ma soprattutto le singole direzioni sanitarie, non abbiamo convocato le organizzazioni sindacali per ascoltare le proposte, trovare soluzioni e affrontare l’emergenza un atteggiamento incomprensibile che penalizza i lavoratori e i cittadini. Noi non assisteremo immobili e da subito metteremo in atto tutte le iniziative anche di mobilitazione per tutelare i lavoratori e i cittadini», continua. «Nelle prossime ore scriveremo nuovamente al Presidente Zingaretti e a al prefetto di Roma per sollecitare un intervento urgente per superare questa crisi», conclude Di Cola. «Il Pronto soccorso di Tor Vergata vive ogni giorno una situazione di emergenza. Anche oggi ci sono una cinquantina di persone in attesa di ricovero o trasferimento e la carenza di personale è cronica». Lo dichiara in una nota il segretario aziendale Cisl FP Policlinico Tor Vergata, Marco Ciampa. «Gli infermieri sono contati, stressati – continua il sindacalista – I giorni peggiori sono quelli del week-end, quando mancano i professori e vengono fatte pochissime dimissioni. Tra l’altro i tagli sugli operatori socio-sanitari hanno portato ad un fatto paradossale: c’è’ una sola persona che si occupa delle dimissioni dai reparti, e per mandare via ogni paziente ci vuole almeno un’ora. Si vive nel caos più totale, ci vorrebbe molto più personale. È stata aperta una holding area per sistemare più pazienti, ma è già esaurita. Le persone campeggiano lungo i corridoi. La situazione, purtroppo, è sempre la stessa».

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