Fauna selvatica, il consiglio regionale approva la nuova legge | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Fauna selvatica, il consiglio regionale approva la nuova legge

Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto dal vicepresidente Francesco Storace, ha approvato con 31 voti favorevoli, sei contrari e zero astenuti la proposta di legge 116 sulla fauna selvatica. A favore della legge Pd, FI, FdI e Ncd. Contrario il M5s, mentre Sel non ha partecipato al voto. Il provvedimento è nato da un’iniziativa bipartisan, e una serie di modifiche introdotte oggi dall’Aula su iniziativa dell’assessore all’Agricoltura Sonia Ricci ha provocato la decadenza di numerosi degli emendamenti presentati (in tutto 532, di cui 480 di M5s). Gli ‘Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e regolamentazione dell’attività faunistico venatorià si propongono, spiega la Regione, di andare oltre la semplice prevenzione e gli indennizzi in favore di coltivatori diretti e imprenditori agricoli. Scopo della legge è infatti anche «la tutela, la gestione, il controllo della fauna selvatica presente in maniera stabile o temporanea», insieme alla «conservazione degli habitat e a una corretta regolamentazione dell’attività faunistico-venatoria». Definito un complesso sistema di interventi, tra i quali figura la «ricomposizione degli squilibri ecologici all’interno delle aree naturali protette regionali». Indirizzi e direttive sono previsti per piani di abbattimento selettivo degli «ungulati cacciabili», quali i cinghiali, ed è prevista la vendita delle carni degli animali uccisi. La Regione promuoverà il controllo delle specie che, per presenza e densità eccessive, danneggino boschi, sistemi ecologici, agricoltura e assetto idrogeologico. La legge inoltre sostiene economicamente misure di prevenzione come recinzioni, coltivazioni a perdere e foraggiamento dissuasivo. Aiuti anche per chi si assicura. Potranno essere oggetto di indennizzo i danni alle colture, agli animali da reddito, agli impianti di irrigazione, alle serre, alle opere di protezione dei terreni coltivati e degli allevamenti. Previsto l’indennizzo sia dei danni causati dalla fauna selvatica che di quelli – su proposta di Cristiana Avenali (Per il Lazio) – prodotti dall’attività venatoria. Una struttura della direzione regionale Agricoltura, infine, gestirà il sistema di interventi previsto dalla legge, affiancata da un comitato scientifico. Scompare l’Osservatorio faunistico regionale, i cui compiti passeranno alla neonata struttura, che opererà in collaborazione con la direzione Ambiente allorchè gli interventi ricadranno nelle aree protette. Di una legge che rafforza il comparto agricolo, che risponde alle esigenze di enti locali, cittadini e operatori e costituisce un passo in avanti e una pagina importante per l’economia regionale hanno parlato i consiglieri che hanno preso la parola a favore del testo (Abbruzzese, Righini, Vincenzi e Sabatini). Secondo Silvia Blasi (M5s) si tratta invece di una normativa che non affronta in maniera organica e sistematica la materia, nè individua strumenti adeguati per affrontare una «presunta emergenza».

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