Atac, i dipendenti protestano contro i licenziamenti | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Atac, i dipendenti protestano contro i licenziamenti

Stamattina alcune decine di lavoratori, insieme al sindacato Usb e al Comitato «Cambia-Menti m410» hanno organizzato un presidio sotto la sede dell’Atac di via Prenestina, dietro uno striscione con la scritta: «No al licenziamento dei dipendenti, licenziamo i dirigenti». «L’azienda ha ribadito che sul licenziamento dei quattro autisti, accusati di scarso rendimento, ormai il processo è irreversibile e non si può tornare indietro. Ora la palla passa ai DTL (dipartimenti territoriali del lavoro) dove spero si tenga conto che gran parte di quelle assenze per le quali sono accusati i lavoratori erano coperte dalla legge 104, quella che permette l’astensione temporanea dal lavoro per assistere un malato in famiglia – così Walter Sforzini racconta l’esito dell’incontro che c’è stato oggi tra una delegazione di sindacati Usb con l’azienda Atac sul licenziamento dei quattro autisti accusati di aver accumulato (nel calcolo complessivo dei quattro) più di 900 ore di assenza. La nota sul provvedimento aziendale era stata pubblicata sul sito dell’Atac il 28 aprile scorso. »Questa è un’azienda con un bilancio disastroso – spiega Sforzini – nel 2013 ha avuto una perdita di 219 milioni di euro e l’anno dopo quegli stessi dirigenti si sono divisi un premio additivo, nonostante il fallimento. E poi vogliono farla pagare ai lavoratori«. Secondo l’Usb l’annunciato piano industriale dell’Atac significherà soltanto nuovi tagli: »Scompariranno 19 milioni di chilometri di corse che significherà il taglio di intere linee di trasporto – dice ancora Sforzini che aggiunge – il 40% delle vetture non riesce neppure a partire e rimane chiuso in rimessa perchè manca il personale per la manutenzione e anche i ricambi. Tutto questo viene fatto ricadere sui cittadini e sui lavoratori Atac. Questo mentre continuano le consulenze esterne che l’azienda continua a mantenere e che sono costosissime«. Secondo Sforzini »il provvedimento di licenziamento dei 4 dipendenti sarebbe soltanto il primo di altre iniziative simili da parte dell’azienda«.

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