Roma ha paura. Non sottovalutare l’allarme lanciato dal Censis | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma ha paura. Non sottovalutare l’allarme lanciato dal Censis

View on the St.Peter's square from the domeI giornali romani hanno dato un buon risalto, ma non ci hanno neanche ricamato troppo sopra. Come se fosse tutto normale, scontato. Eppure il diario del Censis (“Roma verso il Giubileo) contiene dei dati che fanno impressione. E si capisce come mentre il sindaco  gioca con le luci ai Fori e il doppio Grab il prefetto di Roma  Gabrielli si stia dannando in un tour incessante municipio per municipio per cercare di organizzare una qualche forma di difesa. Roma è nel caos più totale, il livello di sicurezza – reale o percepita che sia – è pari a quello che si respira nelle periferie violente delle metropoli del Terzo Mondo. Boom di furti, borseggi e spaccio, microcriminalità diffusa e incontrollata. Il Censis azzarda una mappa della paura che comprende una buona fette delle periferie capitoline, ma anche le stazioni, che dovrebbero essere presidiate. Roma, i romani, hanno paura, evitano certe strade, riducono certi spostamenti, il problema sicurezza batte nelle preoccupazioni la crisi economica, le guerre, il terrorismo, l’invasione dei migranti. Un motivo ci sarà. La gente non si sente difesa,  non pensa che i vigili siano efficienti e lamenta la scarsità di postazioni fisse e mobili delle forze dell’ordine sul territorio, spiega il Censis. Come non convenire con l’analisi? Basta guardarsi intorno, viverla questa città per rendersene conto. L’amministrazione capitolina non riesce a venire a capo di nulla, spiana i campi abusivi, ma tutti i semafori e i dintorni degli ospedali sono presidiati saldamente da lavavetri e abusivi aggressivi. La malavita governa diversi quadranti della notte, Roma resta una grande piazza di spaccio della droga. Insomma, siamo sul filo e la tensione che si respira in città è altissima.  Il primo numero del diario “Roma verso il Giubileo” pone una serie di punti, l’agenda cittadina  in vista dell’Anno Santo ne terrà debito conto? L’impressione è che a parte il già citato Gabrielli e qualche minisindaco particolarmente ispirato  Giunta e consiglio capitolino vivano sulle nuvole., l’appuntamento con l’assalto dei pellegrini è alle porte. E quel sorriso stampato sul volto di Marino non promette nulla di buono.

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