Corte dei conti, via libera al rendiconto. Zingaretti: "Il Lazio cresce" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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La Corte dei conti promuove la Regione ma “servono correttivi”. Zingaretti: “Il Lazio cresce”

Arriva il via libera della Corte dei Conti al Rendiconto della Regione Lazio 2014. Ci sono, però, alcune criticità, sulle quali saranno fatte verifiche e adeguamenti. Canta vittoria il Presidente Nicola Zingaretti: «Quest’anno ce l’abbiamo fatta. Oggi è arrivata la parifica dei conti da quegli stessi giudici che nel 2012 avevano denunciato che il Lazio da dieci anni era in uno stato d’insolvenza finanziaria. Adesso verificheremo i provvedimenti di adeguamento che dobbiamo fare; ci sentiamo sollevati e soddisfatti». Il contenuto dei rilievi dei giudici contabili (il giudizio è stato pronunciato dalla presidente della sezione regionale di controllo Anna Maria Carbone Prosperetti) lo da l’assessore regionale al Bilancio, Alessandra Sartore. «Si tratta di formalità nella contabilizzazione – ha detto – È una cosa tecnica che deriva da una sentenza della Corte Costituzionale, alla quale porremo rimedio». «Significativi» sono stati definiti gli elementi di criticità segnalati; ma alla fine restano i dati che fanno emergere una sensibile riduzione di entrate e spese. L’interpretazione dei giudici è che la Regione «con le sole risorse ordinarie accertate non è riuscita a dare copertura agli impegni assunti a carico delle spese correnti e delle quote capitale per il rimborso prestiti da restituire», si legge nella relazione del Consigliere Maria Teresa D’Urso. L’esercizio finanziario «si chide quinsi »con un risultato negativo pari a -2.969.224 migliaia di euro, cui va aggiunta la parte accantonata e la parte vincolata per un totale di -3.882.005 migliaia di euro«. Sul fronte della gestione delle spese, per la Corte »le risorse sono state focalizzate principalmente sulla spesa corrente« sacrificando »le spese per investimento«. Punti salienti, quelli riferiti al ‘Patto di stabilita» e alla gestione della spesa sanitaria. «La Regione Lazio non ha rispettato l’obiettivo di competenza eurocompatibile posto dal Patto di stabilità interno per il 2014 – scrivono i giudici – motivando la scelta con la necessità di procedere al pagamento dei crediti certi, liquidi ed esigibili, per i quali era stato fatto ricorso all’anticipazione di liquidità». In tema di sanità, il ‘Piano di rientrò «ha portato alla maggiorazione automatica delle aliquote massime di riferimento per Irap e per l’addizionale Irpef», ma per la Corte «la destinazione di risorse fiscali aggiuntive a finalità extrasanitarie rappresenta una forzatura del sistema ordinamentale». Da qui, emergono «rilevanti deficienze strutturali di funzionamento del sistema, che si trascinano irrisolte da anni, nonostante un impiego eccezionale di risorse umane e finanziarie». Un richiamo importante, infine, è stato dato al tema della gestione dei fondi comunitari, con l’invito ad «attivare tutti gli sforzi necessari per evitare il disimpegno di risorse relative alla programmazione 2007-2013, potenziando nel contempo migliori soluzioni operative per evitare di incorrere in ritardi attuativi anche per la programmazione 2014-2020». Nel chiedere la pronuncia di parificazione dei dati contabili, il Procuratore del Lazio, Raffaele de Dominicis, ha sollecitato di riconoscere che «i risultati conseguiti rappresentano l’effetto di una politica che ha consentito, da un lato, di ben ordinare l’andamento della spesa con effetti decrescenti, dall’altro, di superare i rilievi formulati nell’esercizio 2014». Si va dal riconoscimento delle scelte adottate in materia di rotazione degli incarichi dirigenziali, al ritenere «accettabile e con punte di autentica eccellenza e di correttezza» la gestione del settore sanitario.

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