Rogo in un capannone della Magliana: nube nera sul viadotto. Verdi: "Verifica sui fumi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Rogo in un capannone della Magliana: nube nera sul viadotto. Verdi: “Verifica sui fumi”

Nella struttura abbandonata, più volte in passato sgomberata, vivono senzatetto, immigrati e soprattutto nomadi

– Un’enorme nuvola nera si è formata stamani sul viadotto della Magliana a causa di incendio avvenuto nei locali dell’ex ‘Vela de mar’. Il fumo ha provocato forti rallentamenti al traffico. Nella struttura abbandonata, più volte in passato sgomberata, vivono senzatetto, immigrati e soprattutto nomadi. Al momento in cui è esploso l’incendio non c’era nessuno e non risultano esserci feriti. Sono intervenuti i vigili del fuoco e la polizia.- «Vorrei sapere se l’incendio divampato questa mattina alla Magliana e che ha invaso una vasta zona della città, abbia sprigionato sostanze tossiche pericolose per noi cittadini». Lo scrive sul suo profilo Facebook il portavoce dei Verdi di Roma Gianfranco Mascia. «Chi di dovere – aggiunge – deve attivare immediatamente i tecnici ARPA e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) per la verifica della tossicità di questi fumi. Contestualmente l’amministrazione comunale deve avviare ispezioni a tappeto per individuare tutti i capannoni utilizzati abusivamente, ad esempio da chi pratica l’attività illegali dei furti di rame i relativi incendi per estrarlo; oppure da chi, soprattutto nella zona di Roma Est, brucia illecitamente rifiuti solidi e tossici quotidianamente – conclude Mascia -. Essere per una politica solidale non significa accettare chi pratica l’illegalità».«Oramai i roghi a Roma si susseguono a ritmo quotidiano mettendo a repentaglio la salute dei cittadini e generando inquinamento ambientale, attraverso le sostanze disperse nell’aria. Per tale motivo abbiamo deciso di presentare oggi stesso un esposto alla Procura di Roma, chiedendo di indagare per i reati di concorso in inquinamento ambientale, omissione di atti d’ufficio e violenza privata». Lo annuncia, in una nota, il presidente del Codacons Carlo Rienzi. «In un momento storico in cui si ripropone il problema dell’inquinamento nella capitale e del superamento delle soglie in tema di smog – è scritto nell’esposto -, con il contestato provvedimento concernente targhe alterne e blocco della circolazione come misure di emergenza, si tralascia una insostenibile problematica mai affrontata e che deve invece essere assolutamente risolta, che è quella dei roghi tossici nei campi rom che direttamente incidono sull’inquinamento». Il Codacons chiede dunque alla Procura di accertare se «siano ravvisabili responsabilità nonchè la possibilità del configurarsi di diverse fattispecie penalmente rilevanti evidenziate in premessa e, in caso affermativo, di voler esperire nei confronti di chi sarà ritenuto responsabile, soggetti pubblici e/o istituzionali e/o privati l’azione penale per tutti quei reati che riterrà ravvisabili».(

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