Crollo Flaminio, faro sui lavori. Presto saranno ascoltati i condomini, chiusa la strada | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Crollo Flaminio, faro sui lavori. Presto saranno ascoltati i condomini, chiusa la strada

Riflettori puntati sulla ristrutturazione in corso nell'appartamento del quinto piano, dove sarebbero stati eliminati tutti i tramezzi, e sul sovraccarico del sesto

Sono tornati nelle loro case, giusto il tempo di prendere i propri effetti personali e poi andare via. Le macerie sono ancora in strada, ai piedi del palazzo sventrato del lungotevere Flaminio, nel cuore della Capitale. Il tratto di strada resta chiuso, deserto, mentre al palazzo di giustizia si procede spediti nelle indagini per capire quali siano state le cause del crollo che la notte tra giovedì e venerdì ha rischiato di causare una tragedia, se non fosse stato per l’intervento dei vigili del fuoco allertati da un’inquilina preoccupata dai continui scricchiolii. I fari sono puntati sui lavori di ristrutturazione in corso nell’appartamento del quinto piano, dove sarebbero stati eliminati tutti i tramezzi, e sul sovraccarico del sesto, sulla cui terrazza – hanno raccontato ieri alcuni testimoni – sembra ci fosse «una vera e propria giungla di piante», con vasi di cemento pieni di terra e acqua. Il sostituto procuratore Antonella Nespola, titolare del fascicolo nel quale si ipotizza il reato di crollo colposo di edificio, ha posto sotto sequestro tutta la documentazione acquisita ieri dai vigili urbani, compresa la Cila, la comunicazione per i lavori di ristrutturazione dello stabile al quinto piano che – stando a quanto afferma il presidente del Municipio, Giuseppe Gerace – «dal punto di vista della procedura amministrativa era stata fatta come doveva essere fatta». L’intenzione degli inquirenti, dopo aver ascoltato l’amministratore del condominio, è sentire anche i proprietari degli appartamenti interessati dal crollo ed in particolare quello del quinto piano. «È molto preoccupato – spiega l’amministratore del condominio -. Mi ha detto che stava facendo un minimo di ristrutturazione ma io non sapevo nemmeno chi fosse il nuovo inquilino nè che stesse facendo dei lavori». A breve la Procura affiderà anche un’ampia consulenza che punterà a chiarire la situazione strutturale dell’edificio. Indagini a parte, oggi al civico 70 del lungotevere Flaminio si sono rivisti i condomini degli appartamenti evacuati. Sono tornati per poter riprendere le loro cose. Accompagnati dai vigili del fuoco e con indosso i caschi di protezione sono potuti entrare in casa alcuni istanti per racimolare gli effetti personali. «Ho avuto molta paura – racconta un’inquilina -. Ora spero solo di tornare presto perchè stare in albergo non è piacevole e vorrei tornare a vivere a casa mia». Resta sempre viva la polemica dei condomini che ora dovranno sobbarcarsi anche i costi per la demolizione e la messa in sicurezza in seguito al crollo, come ha ribadito oggi l’amministratore, Vincenzo Marcialis. «Ci sentiamo abbandonati – ha detto – perchè oltre al danno subiamo anche la beffa». Nel palazzo continuano anche i controlli dei vigili del fuoco che oggi hanno verificato che non ci fossero perdite di gas all’ interno del bar che si trova sotto l’edificio interessato dal crollo. E proprio a loro oggi è arrivato il ringraziamento del commissario straordinario della città, Francesco Paolo Tronca, che li ha invitati in Campidoglio per «testimoniare direttamente il senso di profonda gratitudine di Roma Capitale».

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