Stati generali dell'industria, nel Lazio tre giorni per il futuro della Regione | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Stati generali dell’industria, nel Lazio tre giorni per il futuro della Regione

«Tremila partecipanti per tre giorni, 12 tavoli tematici, 2,3 miliardi di investimenti. Da lunedì gli Stati Generali della reindustrializzazione. Per Roma e per il Lazio è il tempo dello sviluppo e del lavoro». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. – Tre giorni per discutere del futuro produttivo del Lazio e degli strumenti con i quali attuare la politica di reindustrializzazione e riposizionamento competitivo delle imprese che la Regione sta portando avanti. Questo saranno gli Stati Generali dell’Industria, che si terranno da lunedì prossimo fino a mercoledì 24 febbraio a Roma, presso la Facoltà di Economia dell’Università di Roma Tre e organizzati con il supporto di Lazio Innova. Un evento di grande rilevanza, oltre 3.000 i partecipanti a oggi registrati, che si aprirà lunedì mattina con un grande incontro pubblico nell’Aula Magna della Facoltà di Economia, durante il quale interverranno rappresentanti della Regione, del governo nazionale, insieme a esponenti del mondo del lavoro, dell’impresa, della ricerca e di istituzioni pubbliche e private. La mattina del 22 febbraio, presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia, si confronteranno su questi temi, tra gli altri: il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini, la responsabile Area Development Finance della Cassa Depositi e Prestiti, Antonella Baldino, l’amministratore delegato del Fondo Italiano di Investimenti, Gabriele Cappellini, l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività produttive, Guido Fabiani, oltre a docenti e ricercatori della London School of Economics. – Gli Stati Generali dell’Industria, fa sapere la Regione Lazio, costituiscono una tappa chiave del percorso partecipato di costruzione di una nuova politica industriale regionale, il programma di reindustrializzazione che la Regione sta portando avanti e che è stato pensato per favorire il rilancio della competitività delle imprese e il riposizionamento competitivo dei settori produttivi del territorio. Il programma è frutto di un intenso lavoro di preparazione e di condivisione con le istituzioni e gli stakeholder del territorio. Un lavoro che ha avuto uno dei suoi snodi fondamentali nella Call for Proposal, lanciata la scorsa estate e rivolta a Pmi, grandi imprese, organismi di ricerca, enti locali, associazioni e rappresentanze sindacali perché presentassero progetti di riposizionamento competitivo territoriale e settoriale. Un esercizio di programmazione partecipata «bottom up», in grado di contribuire a definire le settorialità, le finalità e le tecnicalità migliori per incentivare l’innovazione del sistema produttivo, attraverso i primi bandi di prossima pubblicazione entro l’estate. La Call for Proposal ha avuto una risposta molto positiva: più di mille soggetti hanno presentato in partenariato tra loro 173 proposte, raggruppate in 12 macro settori economici, che intendono sviluppare potenziali investimenti per oltre 2,3 miliardi di euro. La tre giorni al via lunedì è quindi un momento fondamentale di questo processo, finalizzato a fornire una panoramica dei prossimi interventi regionali in materia, primi tra tutti i futuri bandi per la reindustrializzazione che verranno elaborati proprio in funzione delle proposte ricevute e per i quali la Regione metterà a disposizione 150 milioni di euro di fondi europei Por-Fesr 2014-2020 (oltre il doppio dei 70 originariamente previsti, proprio grazie a una risposta alla Call di molto superiore alle attese). Una misura alla quale se ne aggiungeranno altre specificamente dedicate. Con la sua azione in favore di una riorganizzazione del sistema produttivo laziale la Regione intende sostenere la competitività del territorio nella concorrenza globale, inserendosi per la prima volta da molto tempo, all’interno di un processo internazionale di rilancio dei settori industriali a favore dello sviluppo delle imprese e di una sempre maggiore integrazione tra industria, servizi e innovazione tecnologica. Un percorso che la Regione intende compiere in stretto dialogo e sinergia non solo con le istituzioni comunitarie ma anche con le politiche industriali nazionali, sull’esempio di quanto già realizzato assieme al ministero dello Sviluppo Economico, guidato da Federica Guidi, sul tema dei contratti di sviluppo e degli Accordi di Programma di Frosinone-Anagni e di Rieti. Dopo la giornata di lunedì gli Stati Generali dell’Industria proseguiranno martedì 23 e mercoledì 24 febbraio con 12 Focus Group, convocati sulla base di una prima riorganizzazione delle proposte ricevute con la Call for Proposal in altrettanti macro-settori industriali.

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Una risposta a Stati generali dell’industria, nel Lazio tre giorni per il futuro della Regione

  1. Pier Luigi Caffese 21 febbraio 2016 a 15:04

    Lo sviluppo Regione Lazio è contro le attuali politiche MISE
    -decarbonizzazione significa via i fossili fuel
    -digitalizzazione 4.0 significa nel lazio 200.000 posti
    -5G senza si intasa gigabands.Berlusconi,Mediaset e Berolaso sono contrari
    -nuovo Inps digitale
    -nuovo ENEA digitale e non fossile con tanta acqua
    -rifiuti plasma
    -Sogin da aggregare no sito dato che plasmiamo
    -riutilizzo siti plasma
    -via per sempre alluvioni con piano acqua
    -filiera mare da 50 miliardi e vale 10 miliardi lazio
    -filiera agricola da 10 miliardi lazio

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