Fermate tutto, vogliamo scendere I grillini si stanno rovinando da soli - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Fermate tutto, vogliamo scendere I grillini si stanno rovinando da soli

A view of Julius Caesar Hall of Campidoglio Palace, Rome's City Hall, during Rome's anti-establishment 5-Star Movement (M5S) Mayor Virginia Raggi (C) first council meeting, Rome, 07 July 2016. ANSA/ ANGELO CARCONI

I conti non tornano, è un massacro e si capisce anche bene a dove possa portare. Ad un disastro, alla messa in mora della Giunta Raggi, se qualcuno non riuscirà a mettere un freno al caos e all’improvvisazione. Troppa, per i gusti dei romani.  Almeno in apparenza non c’è una gestione politica chiara della situazione da parte dei vertici del Movimento, ci sono equivoci, rivalità, che l’assenza di un team di comunicatori strutturato e capace amplifica  e rende incontrollabili. I grillini si sono messi nei guai da soli, non c’è neanche bisogno che l’opposizione si muova dai propri scanni in aula Giulio Cesare. Si fanno male da soli e non possono prendersela che con i media. Che loro stessi  hanno strapazzato e disprezzato.  La questione Ama si è spostata nel palazzo e sui giornali. Ma ai rifiuti, intanto chi ci pensa?  Se rivoluzione doveva essere non poteva essere preparata a freddo, nei mesi della campagna elettorale ? Il collega Carlo Rebecchi lo ha scritto alcuni giorni fa, o si tratta di apprendisti stregoni o di dilettanti allo sbaraglio. La conclusione è la stessa. L’assessore all’ambiente Muraro è sotto schiaffo, la Giunta Raggi è sotto schiaffo e il tritacarne mediatico funziona a meraviglia. Ci si chiede che cosa sia saltato in testa al direttorio grillino di mettere in campo un personaggio così vulnerabile. Ora salta fuori Mafia capitale, saltano fuori le telefonate con Buzzi e la familiarità con il boss della spazzatura, il novantenne Cerroni. Tutto sgradevole e scivoloso, probabilmente tutto dimostrabile, con un effetto domino pericoloso che porta ad accostare tessera dopo tessera un mondo equivoco alla Muraro, quel mondo equivoco che i grillini volevano spazzare via. Salvatore Buzzi, l’imputato numero uno del processo contro Mafia Capitale. Il ras delle cooperative non poteva non avere anche l’aggancio con l’assessore Paola Muraro. I due si conoscono, si telefonano, e di quelle comunicazioni riservate c’è traccia proprio all’interno dell’enorme quantità di intercettazioni contenute nel fascicolo dell’inchiesta che ha travolto la Capitale. I magistrati che hanno indagato non sembrano aver trovato un rilievo penale in quello scambio di informazioni. Ma è facile che il nuovo terremoto che ha colpito Ama e la sua consulente ora in Campidoglio, portino gli inquirenti a dare una rilettura a quelle telefonate. La frittata è fatta, e non è dato capire dove tutto questo porterà, quale potrà essere l’atteggiamento del vertice grillino. Certo potevano pensarci prima. Perlomeno c’è una leggerezza eccessiva nel valutare le mosse più delicate. Lo facevano gli altri, lo faceva il Pd, e i grillini erano durissimi, intransigenti. La verità politica ha poco a che fare con la verità storica e con quella giudiziaria. Risultato, siamo tutti nei guai e venirne fuori potrebbe essere dolorosissimo. Paradosso dei paradossi, la Muraro è una che di rifiuti se ne intende, forse una delle persone più competenti e capaci di risolvere la questione esplosiva della capitale. Molto più di altri che hanno fatto e disfatto in quell’ambito. – Giovanni Tagliapietra

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