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Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

PROMEMORIA ELETTORALE – Lorenzin e Zingaretti mettano in cima alla lista la questione S.Lucia

zinga_santaluciaUn altro mese è pericolosamente passato, tanti nodi sono venuti al pettine da tempo, soluzioni immediate si impongono. Come quelle ipotizzate, suggerite, chieste in tutti i modi per la Fondazione S.Lucia Irccs, eccellenza non revocabile nel campo della neuroriabilitazione italiana ed europea tenuta – se si può dire, perfidamente – sulla graticola corda da un tempo immemorabile e soprattutto negli ultimi mesi in attesa di una soluzione concordata e condivisa che pare si voglia procrastinare in tutti i modi possibili. Inutile ripercorrere le vicende passate, gli uomini delegati dal Governatore Zingaretti a gestire la vicenda sembrano impermeabili a tutte le vie d’uscita argomentate con logica e con criterio dalla Fondazione. C’è bisogno di servizi adeguati per far fronte alle patologie più “pesanti” epresenti in questo momento sullo scenario italiano – l’ictus, tanto per citare la più invasiva – il S.Lucia è tra i presidi-baluardi più importanti ed efficaci, ha la neuroriabilitazione come mission esclusiva: basta un’intesa con Ministero e Regione per investire l’istituto di una precisa responsabilità in tale settore, codificarla e superare così i residui problemi di budget e di alta burocrazia sanitaria. Con vantaggio di tutti, della platea degli utenti, prima di tutti. Ma il ministro Lorenzin nicchia, e il presidente Zingaretti fa orecchie da mercante, lasciando che i suoi negoziatori facciano melina fino allo sfinimento. C’è una idea di declassare il S.Lucia per favorire altri? Nessuno lo ammette apertamente. Ma intanto si scivola verso le elezioni, sia Lorenzin che Zingaretti hanno visitato l’Istituto di via Ardeatina sorridenti e compiaciuti, entrambi generosissimi nel promettere e assicurare, nel confermare che mai e poi mai l’eccellenza del S.Lucia sarebbe stata assoggettata a mere logiche di potere e di mercato. Ora è il momento della verità, di verificare l’efficiacia di quelle promesse e di quegli impegni. Riflessioni asettiche, non certo di parte. La Fondazione è patrimonio della capitale e dei suoi abitanti, in decine di migliaia i romani hanno usufruito dei servizi del S. Lucia, in migliaia sono stati salvati e rimessi in piedi. E’ un bacino elettorale notevole e certamente trasversale. Pronto a riconoscere il valore di chi traghetterà il S.Lucia fuori dal tunnel

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