Il Napoli ribalta la Lazio all'Olimpico - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il Napoli ribalta la Lazio all’Olimpico

napoli_lazioIl ciclone Maurizio (Sarri) si abbatte sulla Lazio ed in sei minuti (dal 9′ al 14′ della ripresa) tre reti – Koulibaly e Callejon, più un pallonetto capolavoro di Mertens – la radono al suolo. Nel recupero arriverà anche il quarto gol (rigore di Jorginho), punizione eccessiva per i biancocelesti, il 4-1 finale. Perché un primo tempo tatticamente perfetto aveva permesso alla squadra di Mister Inzaghi di chiuderlo in vantaggio. Ma l’uscita di De Vrij (autore del gol illusione) per un risentimento muscolare ha rimescolato le carte. L’olandese non è rientrato dall’intervallo e Inzaghi ha dovuto arretrare Lucas Leiva al suo posto. Senza il filtro di quest’ultimo il centrocampo, affidato al giovane Murgia ed a Parolo, non ha retto l’urto dello tsunami scatenato da Insigne, Hamsik Callejon e Mertens. E quando – al 26′ della ripresa – la Lazio si è ritrovata in 10 per l’uscita in barella di Basta (anche per lui un problema muscolare alla coscia, a cambi finiti) la partita era finita da tempo. La sfida a scacchi tra le due formazioni fin qui più belle da vedere se l’aggiudica il Napoli, con una prova impressionante per determinazione, consapevolezza dei propri mezzi, freddezza. La squadra di Sarri supera a pieni voti un esame importante e, dopo 5 turni, viaggia a punteggio pieno. Solo la Juventus tiene il passo. In avvio la Lazio schiera Immobile unica punta, per il Napoli formazione tipo con l’eccezione di Maggio al posto di Hysaj come esterno basso di destra. Il primo tempo è una partita a scacchi Quando la palla circola a centrocampo 20 giocatori le danno la caccia in 30 metri di campo. Ma la Lazio accetta la sfida del palleggio esasperato e di prima, pur avendo davanti maestri come Hamsik, Insigne e Mertens. E non sfigura, reggendo l’urto. Nonostante il grande lavoro di copertura – su tutti Basta, Lulic e Lucas Leiva – gli ospiti però cominciano a guadagnare terreno. Alle punte del Napoli manca un pò della consueta velocità, eppure il confine davanti a Strakosha si restringe sotto le folate avversarie. Bastos deve uscire per un problema muscolare, al suo posto entra Marusic. Insigne impegna Strakosha con un rasoterra centrale. Proprio nel momento migliore del Napoli ecco il vantaggio biancoceleste. Merito di Immobile che, troppo isolato al centro dell’attacco, si sposta a destra, sfonda e crossa nell’area piccola. De Vrij batte in velocità Albiol e, al volo di destro, supera Reina. È il 29′. Poco prima la Lazio aveva colto un palo su deviazione di Hamsik. Al 33′ proteste laziali per una uscita a valanga di Reina che abbatte Immobile lanciato a rete, ma fuori area. Arriva il giallo, qualcuno si aspettava il rosso. Napoli a testa bassa e vicino al pari al 38′, quando Hamsik cogli la base del palo con un tiro angolato. Ancora lo slovacco pericoloso al 43′, Strakosha gli devia con la punta del guanto un diagonale velenoso. La ripresa, di fatto, dura un quarto d’ora. De Vrij non rientra e la partita cambia verso. Koulibaly (sfruttando una respinta di Strakosha) e Callejon la ribaltano. Esce Milinkovic per Lukaku, ma Mertens mette il sigillo con un gol alla Maradona. Si ferma anche Basta. Mertens esce tra gli applausi di tutto l’Olimpico. Al 2′ di recupero Parolo stende Zielinski in area e Giorginho fa l’1-4. Al cospetto di questo Napoli da scudetto, la Lazio ha retto un tempo senza demeritare.

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