Sull’asfalto una guerra quotidiana, ventimila incidenti gravi all’anno, due feriti ogni ora - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Sull’asfalto una guerra quotidiana, ventimila incidenti gravi all’anno, due feriti ogni ora

incidenti-scooter5-300x225Numeri da dramma, come una guerra che si combatte ogni giorno e che lascia sull’asfalto quasi 55 feriti al giorno, più di due ogni ora. Notte compresa. Lo dicono i numeri della conferenza internazionale Road Safety ad simulation 2013, un team internazionale di esperti di sicurezza stradale che si riunisce a Roma. I tecnici della morte sull’asfalto sono come un pool di medicic scrivono della Capitale d’Italia: “A Roma gli incidenti all’anno con danni a persone sono quasi 20.000, un numero di poco inferiore a quello di Londra (circa 23.000) dove però la popolazione è più di 3 volte superiore e il parco dei veicoli circolanti supera quello romano: 3 milioni di veicoli a Londra contro i 2,8 di Roma”. Parlano di “dramma” a partire proprio dal numero delle auto confrontandolo sempre con le altre Capitali: ”Parigi, pur avendo una popolazione confrontabile con Roma ha un tasso di motorizzazione analogo a quello di Londra e pari a circa 400 veicoli per 1000 abitanti. Impressionante è invece la situazione romana dove il tasso di motorizzazione supera i 1000 veicoli per 1000 abitanti”. E se non sono i feriti ad impressionare, ci pensano i cadaveri: sangue&asfalto è un film che va in onda 200 volte l’anno, “un numero in linea con il dato londinese dove però la popolazione supera i 7 milioni di abitanti, mentre a Parigi meno di 40 sono le vittime in un anno”.

Guarda la gallery

E se le tecnologie trasformano le auto in oggetti sempre più sofisticato sorto l’aspetto della sicurezza, a Roma emerge che è il sistema di mobilità a fare vittime: “A fronte di una tendenza diffusa verso la riduzione del numero di incidenti e morti che si osserva in Europa e in Italia, per Roma tale tendenza non sempre è confermata in questi ultimi anni, risultando talvolta il caso romano anche in controtendenza”. Ecco allora il dramma strade. Spiegano ancora  i6 00 ricercatori provenienti dalle maggiori università e centri di ricerca di 45 diversi paesi del mondo, che si sono dati appuntamento all’Università Roma Tre per l’evento scientifico sul tema della sicurezza stradale più ampio che si svolge in Europa: “Il caso romano è d’altra parte anomalo ed interessante. Infatti, ad analizzare con attenzione i dati, si osserva che gli incidenti si localizzano con frequenza significativa prevalentemente sulle medesime tratte stradali ed in corrispondenza delle medesime intersezioni – dice il professor Andrea Benedetto, General Chairman dell’evento e professore di Strade Ferrovie e Aeroporti a Roma Tre – si possono quindi isolare le maggiori criticità e diagnosticare con strumenti, metodi e tecniche innovative le cause prevalenti di insicurezza al fine di definire interventi realmente efficaci ed efficienti. Si pensi che sulle oltre 5000 intersezioni stradali romane il dato medio ad intersezione è di 2,5 incidenti all’anno con danni alle persone. Ci sono però una quindicina di intersezioni in cui il dato è da 10 a più di 20 volte superiore. Penso all’intersezione tra Palmiro Togliatti e la Prenestina o la Casilina, alle intersezioni della Cristoforo Colombo all’altezza di Axa e Casal Palocco e, in città, all’incrocio con viale dell’Umanesimo, ad alcune intersezioni di via della Serenissima. Così per le tratte stradali, i dati più recenti, dimostrano che il 30% degli eventi si verificano solo su 30 strade urbane, tra cui le maggiori incriminate sono la Cristoforo Colombo, la Prenestina, la Casilina e la Tiburtina.Tutto questo fa pensare che interventi pianificati e circoscritti potrebbero ridurre in modo rilevante questo dramma sociale”. Ora il percorso di cura. Gli studiosi del settore discuteranno proprio dei sistemi più avanzati oggi disponibili per identificare le cause di insicurezza e provvedere con interventi risolutivi a ridurre il numero di incidenti. Si dibatterà infatti di tecnologie emergenti, di simulazione di guida in realtà virtuale, di come i fattori umani incidano sulla sicurezza, di strumenti di ultima generazione per l’analisi diagnostica delle cause di incidente e per la tutela degli utenti deboli”. Il resto lo dovranno fare i politici.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login