Come previsto, Marino è rimasto solo - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Come previsto, Marino è rimasto solo

Il sindaco di Roma Ignazio Marino in bicicletta

Il sindaco di Roma Ignazio Marino in bicicletta

Come da copione, come previsto. L’apprendista stregone vacilla, Ignazio Marino è alle corde dopo pochi mesi di governo. Palazzo Chigi non lo sostiene abbastanza, Letta ha già per conto suo troppi problemi da affrontare e gestire. La rivolta contro il primo cittadino è generale, anche se apparentemente la solidarietà dei partiti che lo sostengono è piena. Ha scatenato tante reazioni, polemiche, ha aperto tanti fronti e riaperto questioni lasciate a covare sotto la cenere. In parole povere ha sconvolto gli equilibri pubblici e privati sui quali si reggeva la città senza avere il peso politico e il carisma per reggere l’impatto e proporre soluzioni alternative. Non è così che si governa, e la presunzione si paga, peggio la si fa pagare ad altri, ai cittadini. La città è allo sbando, senza punti di riferimento. Vale per le forze politiche e per quelle sociali, per le categorie produttive. E qualcuno ha già fatto partire il contro alla rovescia sulla rinuncia di Marino, sulle sue dimissioni. Pare che in alcuni circoli cittadini si accettino scommesse. Ma il sindaco è testardo e tignoso, non s’arrenderà senza combattere . Gli manca quel pizzico di cattiveria e di furbizia che aiutano a scansare gli ostacoli, a limitare i danni, ad acquisire alleati importanti. Come vigili e tassisti, ad esempio, o come i commercianti e gli artigiani. Troppi errori rendono la sua posizione debolissima. Era convinto di poter cambiare tutto e in fretta a modo suo, ma Roma è città troppo complessa per un uomo solo. E Marino è solo, visto che il Pd non lo sopporta più – leggi intervista sul Corsera dell’autorevole Morassut – e coglie ogni occasione per ricordare che se è sindaco lo deve alla maggioranza che lo ha sostenuto e che gli interessi del partito (potere, poltrone e clientele) vano rispettati, e Sel lo usa in maniera spudorata per i suoi interessi di bottega. Forse gli sarebbe più utile dialogare con l’opposizione. D’altra parte il sindaco sarà anche un duro e puro ma dietro a lui gli squali di un tempo continuano a fare i loro affari e i poteri forti tentano di fare capire che non è cambiato niente. Il cerchio magico di Marino, fatto di esterni (e di non romani) invece di essere una garanzia e una tutela si rivela un handicap. Consulenti, assessori, addetti stampa vengono vissuti come figure spurie, spesso non vengono supportati e dimostrano tutto il loro nervosismo e la loro impotenza. Commettono anche loro gaffe, sono spesso inutilmente arroganti. Come il suo portavoce, come il capo di gabinetto Foschi, che pure è in “comproprietà”. Il vice sindaco Nieri non è da meno, con il pasticcio del suo collaboratore non laureato ha stuzzicato la Guardia di Finanza, ora sotto la lente passeranno tutti i contratti. Qualcuno finirà per farsi male, in questa situazione. Il consiglio comunale bloccato, le mille routinarie grane della città eterna, gli errori, le assunzioni, le consulenze, i vigili, il buco di bilancio, in Campidoglio è caos e Marino non ne azzecca una. Come uscire dal tunnel in queste condizioni?

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