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E adesso Marino ha contro anche la Diocesi. Non si perdona lo sbandamento su matrimoni e adozioni gay

marino-papa-01-300x216Matrimoni e adozioni omosessuali: è guerra aperta tra la Diocesi di Roma e la Giunta Marino.  Era il 7 novembre, giorno del primo affondo. Dalle colonne di Romasette, il settimanale del Vicariato di Roma, la stoccata: “Il registro delle unioni civili è solo propaganda”. A parlare era stato il giurista Emanuele Bilotti che aveva criticato aspramente l’idea della Giunta Marino. Ora che la proposta sta per trasformarsi in una realtà, dalle colonne del giornale arriva la bordata del direttore, Angelo Zema che scrive direttamente sul sito d’informazione della Diocesi di Roma. Ed è una dichiarazione di guerra. Toni pesantissimi che la dicono lunga sui rapporti che intercorrono la il Vicariato e la Giunta Marino, nonostante le ripetute visite del sindaco dal Pontefice. Scrive il direttore del giornale che ogni domenica viene allegato all’Avvenire: “L’iter della proposta per un registro delle unioni civili in Campidoglio è la cronaca di uno sbandamento annunciato. Un deragliamento dai principi costituzionali e dalle normative nazionali preparato con cura, nella piena consapevolezza dell’inutilità di un eventuale varo del registro e della sua irrilevanza giuridica”. Sulla scelta di Ignazio Marino di andare avanti, Angelo Zema è pesantissimo: “Sono del 14 le dichiarazioni del sindaco di Roma, Ignazio Marino, in cui indica il registro delle unioni civili come una realtà ormai prossima, precisando che «il problema va risolto con una norma nazionale”. Una contraddizione, insomma. Meglio, una provocazione verso lo Stato. Tanto più che «il problema», come lo definisce lui, cioè la regolamentazione dei vari aspetti della convivenza nelle famiglie di fatto, potrebbe essere risolto con le norme già vigenti nel Codice civile. Ai protagonisti del deragliamento, però, non basta. Si vogliono inseguire altre mete. Così Marino afferma che «non gli fa paura la parola “matrimonio” fra persone dello stesso sesso» e si dice favorevole alle adozioni da parte di coppie omosessuali «purché sia nell’interesse del bimbo o della bimba» (interesse non rispettato quando manca quella dualità maschio-femmina, fondamentale per una sana ed equilibrata crescita dei minori)”.

Infine la critica prettamente politica: “Insomma, il registro delle unioni civili sarebbe solo una bandierina da collocare sulla sommità del burrone – per il futuro della famiglia, luogo primario della trasmissione dei valori della convivenza civile (che appartengono a tutti) – verso cui conducono scelte simili. Una finta priorità della politica cittadina da concedere come tributo elettorale, da anteporre a quelle reali”. E poi la conestualizzazione con le parole di Bergoglio: “Le esternazioni del sindaco sono arrivate poche ore dopo l’appello rivolto dal Papa a tutti, singoli e istituzioni, davanti alla massima autorità dello Stato, per un sostegno alla famiglia, che «chiede di essere apprezzata, valorizzata e tutelata». Parole calpestate in pochi attimi per pura propaganda. Eppure, incontrando nel luglio scorso Francesco, Marino aveva assicurato l’intenzione di «lavorare alla realizzazione di un vero senso della comunità». Intento ammirevole, ma le ultime dichiarazioni del sindaco vanno in tutt’altra direzione”.

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