SCENARI/ 1 – Se la Corte dei Conti boccia il bilancio di Zinga siamo proprio nei guai - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

SCENARI/ 1 – Se la Corte dei Conti boccia il bilancio di Zinga siamo proprio nei guai

nicola-zingaretti-2-300x216Immagina, sogna, prometti. Ma alla fine della fiera la Regione rischia di andare a pezzi, e il fior fiore dei consulenti e degli assessori chiamati da Zingaretti a mettere a posto le cose poco hanno saputo fare. E i magistrati contabili della Corte dei Conti si sono messi le mani nei capelli esaminando le carte della Regione Lazio. Il documento-delibera che esce da quel consesso fa venire i brividi e accomuna nello stesso schiaffone giunta Polverini e Giunta Zingaretti: il caos delle cifre iscritte in bilancio lascia intravvedere scenari inquietanti, niente in regola, chissà cosa c’è sotto. Per il 2012 la Corte dei Conti contesta l’iscrizione di ricapitalizzazioni in bilancio come spese per investimento, mentre per il 2013, ovvero nel bilancio di previsione la magistratura contabile ha invitato i tecnici del Dipartimento Bilancio a rimettere in ordine le varie voci. Insomma, un pasticcio sul quale i magistrati contabili hanno deciso di fare le pulci. Decine i rilievi ritenuti “non superati” che costringeranno Zingaretti a riscrivere quasi per intero le poste, soprattutto a chiudere con il vecchio vizio di coprire i disavanzi delle società controllate con fondi destinati agli investimenti, che risultano per legge vincolati allo sviluppo e non utilizzabili a coprire i buchi finanziari come quello del trasporto regionale. Una prassi, questa, che di fatto non consente alcuna programmazione. Insomma, Zingaretti che aveva preso in mano un bilancio disastrato e confuso, ne ha approvato un secondo senza tenere conto che il tempo delle vacche grasse fosse finito. Per questo i magistrati con la delibera numero 243/2013 hanno convenuto di mettere nero su bianco la necessità di produrre al più presto un assestamento che rimetta i conti in ordine. “L’utilizzo constante nel triennio 2010/2012 dell’anticipazione di cassa come mezzo di finanziamento, non limitato alle spese correnti non dilazionabili, come richiesto dalla norma; l’assenza di disponibilità finanziarie proprie a fine anno per estinguere l’anticipazione accesa nel 2012, emersa dall’esame del bilancio preventivo 2013, rappresenta elemento preoccupante con riferimento alla solidità della tenuta concreta degli equilibri di bilancio ed un parametro fondamentale per valutare la sostenibilità dell’indebitamento iscritto nelle previsioni di bilancio 2013, non solo avuto riguardo al profilo della regolarità contabile, ma anche sotto l’aspetto della sana gestione finanziaria”. Ma non è finita. I magistrati alla fine tirano le orecchie al Governatore: “Pertanto, la Sezione, nel prendere atto delle dichiarazioni formulate in sede di adunanza, formula un forte richiamo all’Amministrazione regionale, affinché monitori attentamente tale problematica evitando per il futuro di trasformare l’anticipazione di cassa, attraverso un utilizzo reiterato ed inestinto con risorse proprie, in un mezzo di finanziamento ordinario dell’Ente”. Infine l’ordine perentorio alla Regione Lazio di verificare l’attendibilità del bilancio 2012 e del previsionale 2013 in considerazione che è consuetudine mantenere in piedi la macchina ricorrendo ai prestiti delle tesorerie, nonostante non siano stati estinti quelli del 2012.

A conti fatti il disavanzo effettivo 2012 della Regione Lazio vola così alla cifra record di 6 miliardi e mezzo di euro, un rosso reale accertato di ulteriori 428.744.678,25 euro che vanno ad aggiungersi al segno negativo in bilancio. Spetta ora al Governatore “immaginare” a come ripianare questo inattesa voragine nei conti lascito della giunta precedente. Oltre alla addizionale sulla benzina, alle tasse automobilistiche e al taglio delle agevolazioni Irap dal 2014 il portafoglio dei cittadini laziali sarà alleggerito dall’aumento dell’addizionale Irpef, che dal 1,7% arriverà nel 2015 al 3,33%. Ma questi soldi serviranno in primo luogo a rimborsare le anticipazioni di cassa: con lo sblocca-debiti il ministero dell’Economia e la Cassa depositi e prestiti la Regione Lazio ha ottenuto 3 miliardi di euro, ma le rate di ammortamento di questo nuovo prestito la impegneranno per 30 anni.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login