Con Marchini, ma per fare bene - Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Con Marchini, ma per fare bene

Un'opposizione responsabile non tracima nell'ostruzionismo

marchini_ritornaMarchini è chiamato a dare prova di coraggio e serietà. Nondimeno, tutti coloro che si sono adoperati assieme a lui in campagna elettorale, devono ora impegnarsi a contrastare l’insorgere di una spinta demagogica, che per “fare male” all’avversario mette a repentaglio la difesa degli interessi veri della città. L’ostruzionismo è una pratica estrema, spesso usata in maniera maldestra e squinternata. Invece bisogna sforzarsi di “fare bene” tutto ciò che richiede o impone la difficile congiuntura. Roma, anche per l’incuria di questi mesi, è sull’orlo del fallimento.
Tuttavia, dinanzi a imprecise considerazioni riguardanti la mancata approvazione del bilancio previsionale, è opportuno fare il punto sul possibile scioglimento del Consiglio comunale. Nell’ordine va detto che:
1) la scadenza del 30 novembre non dà luogo a nessun automatismo; se entro quella data non si provvede, il Prefetto intima al Consiglio comunale un termine (usualmente di 20 giorni) per l’approvazione del bilancio di previsione;
2) decorso tale termine si procederà da parte, sempre del Prefetto, alla nomina di un commissario e all’avvio della procedura di scioglimento ( quindi…non prima di Natale);
3) l’atto di scioglimento si configura, in ultima istanza, quale diretta conseguenza non già di operazioni a carattere ostruzionistico fortuitamente vincenti, ma di una formale ricognizione – nel quadro di una procedura di tipo commissariale che non consente pratiche dilatorie – della sussistenza o insussistenza della maggioranza con la quale il Sindaco esercita a pieno il suo mandato.
La domanda a questo punto è molto semplice. Da quale elemento politico si ricava l’improvvisa scomparsa, a sei mesi dal voto, della maggioranza che sostiene il Sindaco Marino? Non c’è nessun elemento di tale significato e portata: la maggioranza consiliare (Pd-Sel), sebbene non corrispondente a una reale maggioranza dell’elettorato, tiene sul piano politico e organizzativo.
Se questo è il dato più evidente e significativo, male fanno le forze responsabili esterne alla maggioranza di sinistra a declinare in termini di ostruzionismo una politica di opposizione ragionevole e ragionata, nettamente distinta dai comportamenti declamatori e aggressivi della destra, fino a ieri per altro alla guida del Campidoglio.
Senza questa distinzione cade il presupposto della originale battaglia civica – mossa da una forte speranza di rilancio e sviluppo della città- con la quale si è mobilitato il mondo degli “elettori indipendenti”. Non si cede alla demagogia. Amare Roma significa anzitutto amare, con la forza dell’esempio, una politica intessuta di responsabilità e concretezza.

*Lucio D’Ubaldo [Lista Marchini]

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