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IL PUNTO/Marino scivola anche sui Rom. “Peggio di Alemanno…”

ROMPugno duro del Comune contro ogni forma di abusivismo: il “metodo del rigore” annunciato dal Sindaco va avanti. Sgomberata 20 famiglie rom da via Belmonte Castello, nella periferia est della Capitale. Sembra facile. Ma Ignazio Marino riesce a complicarsi la vita da solo. Non si fa spiegare le cose e non cerca di capire. Ed ogni mossa ha il suo contrario, e spesso gli si ritorce contro. I 90 nomadi che vivevano nell’insediamento, adiacente a dei casali abbandonati, da circa un anno, dopo essere stati vittime, anche in passato, di numerosi sgomberi forzati erano sì irregolari, ma non completamente nella lista dei cattivi . Nell’insediamento informale vivevano 40 bambini tra 0 e 12 anni che aveva iniziato un percorso di inclusione sociale nel quartiere. E a questo punto scatta la reazione dei buoni. Le Associazione 21 luglio e Popica Onlus condannano fermamente l’azione poiché rappresenterebbe una grave violazione dei diritti umani. “L’azione – dicono – non è stata accompagnata da una genuina consultazione con gli interessati e dalla valutazione di adeguate alternative allo sgombero e non si è proceduto a un preavviso congruo e ragionevole alle persone coinvolte. A causa dello sgombero, infine, si assisterebbe all’interruzione improvvisa del percorso scolastico dei minori in età scolare e le famiglie rom vengono rese ancora più vulnerabili”. E adesso come la mettiamo? Con tutti i consiglieri pagati dai cittadini nessuno ha saputo guidare Marino attraverso il percorso minato? L’equazione è già fatta, Marino uguale Alemanno, il comportamento e la linea sono gli stessi. Che figura. “Lo sgombero – secondo le due associazioni – costituisce infine l’ennesimo passo indietro rispetto ai contenuti espressi all’interno della Strategia Nazionale di Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti adottata dal governo italiano in attuazione della comunicazione della Commissione europea n.173/2011”. E adesso come se ne esce?

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