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Roma, essere capitale costa oltre 500 milioni di euro all’anno

Secondo una stima le manifestazioni pesano sulle casse del Campidoglio per oltre 50 milioni di euro l’anno. Tra i costi sostenuti quelli non solo per la pulizia delle strade e straordinari dei vigili urbani ma anche per eventuali danni all’arredo urbano

campidoglio2Roma quanto mi costi. La Città Eterna per svolgere il suo ruolo di Capitale paga un prezzo salato: secondo quanto si apprende da fonti del Campidoglio si stima che questa cifra superi i 500 milioni di euro annui. Manifestazioni, cortei e sit-in ma anche pulizie straordinarie, ripristino del decoro e sicurezza di eventi istituzionali. Tutto questo rientra negli extra-costi che la Capitale sostiene ogni anno, tenendo conto di tutte le funzioni trasferite a Palazzo Senatorio con la legge del 2009. Cifre raccolte in un report redatto dall’assessore capitolino al Bilancio Daniela Morgante che è stato portato più volte all’ attenzione del ministero dell’Economia e delle Finanze anche durante gli ultimi tavoli tecnici convocati per discutere del decreto ‘Salva Romà.

SIT-IN E CORTEI. Secondo una stima le manifestazioni pesano sulle casse del Campidoglio per oltre 50 milioni di euro l’anno. Tra i costi sostenuti quelli non solo per la pulizia delle strade e straordinari dei vigili urbani ma anche per eventuali danni all’arredo urbano. Ogni giorno il gabinetto del sindaco autorizza in media due manifestazioni. Si parla di circa 600 manifestazioni all’anno (a cui si aggiungono quelle autorizzate dalla questura) con un peso economico solo per quanto riguarda gli straordinari della Polizia Municipale di 16 milioni di euro.

SICUREZZA ISTITUZIONI E GRANDI EVENTI. Tra le variabili che vanno ad incidere sulla vita cittadina e si traducono poi in costi per l’amministrazione ci sono eventi a cui partecipano autorità e istituzioni ma anche visite di Capi di Stato e ambasciatori. Inoltre fino a poco tempo fa, secondo quanto ha riferito il sindaco di Roma, ambasciate e sedi diplomatiche non hanno mai pagato la tassa sulla raccolta dei rifiuti. Per non parlare dei grandi eventi che mettono in moto la macchina organizzativa della Capitale: dall’accoglienza alla sicurezza passando per trasporti e rifiuti. Non a caso Marino l’altro giorno ha parlato di canonizzazione dei due Papi a rischio in mancanza del decreto ‘Salva Romà e quindi di risorse.

PULIZIE STRAORDINARIE. Tenere le strade della Capitale pulite dopo un corteo o sit-in invece costa all’amministrazione comunale più di due milioni e mezzo di euro l’anno. Tanto spende l’Ama, la municipalizzata che si occupa di rifiuti a Roma, per pagare il lavoro extra dei suoi dipendenti. Le manifestazioni autorizzate, infatti, prevedono la stipula di un contratto con Ama che fornisce un preventivo per le spese che dovrà sopportare. Parte di queste vengono pagate dagli organizzatori anche se alcune categorie sono esentate dal farlo – quali studenti, disoccupati, movimenti per la casa e alcune tipologie di associazioni. Solo per queste si stima che l’Ama annualmente spenda circa un milione di euro. ORA BATTAGLIA PER PIÙ

POTERI E FONDI: «Ma cosa accadrebbe – si chiede il coordinatore della maggioranza in Campidoglio Fabrizio Panecaldo – se il sindaco Marino si mettesse di traverso e non coprisse più le spese per tutte quelle manifestazioni che la città ospita per essere la capitale?». «Anche il governo ha degli obblighi verso la sua Capitale – sottolinea oggi l’assessore all’Urbanistica del Comune di Roma Giovanni Caudo – e questo deve trovare riferimento in una norma precisa e ordinata che assicuri a Roma ogni anno uno stanziamento di risorse. C’è bisogno di una norma che stabilizzi questo rapporto». E proprio su questo tema Ignazio Marino sta cercando una sponda nell’esecutivo di Matteo Renzi affinchè sia riconosciuto a Roma, sotto forma di risorse e finanziamenti, il ruolo di Capitale. Una partita sugli extra-costi che se fosse vinta dal sindaco-chirurgo potrebbe alleggerire anche le tasse versate dai romani. A partire dalla Tari tra le cui voci rientra anche il servizio di decoro eseguito dopo ogni manifestazione.

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