neuropsichiatria infantile torna a Via dei Sabelli | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Neuropsichiatria infantile da settembre torna a via dei Sabelli

via-dei-sabelli«I pazienti dell’Istituto di Neuropsichiatria infantile di via di Sabelli, dal 1 settembre torneranno ad essere accolti e curati nella sede ‘storicà della struttura, unica per tutto il centro-sud d’Italia. Un’ottima notizia confermata durante l’audizione in commissione Sanità dei direttori generale e sanitario del Policlinico Umberto I, Domenico Alessio e Amalia Allocca. L’accorpamento di questo importante servizio di diagnosi e cura per le malattie psichiatriche e neurologiche adolescenziali con il reparto di neurologia che si trova all’interno del corpo centrale del Policlinico Umberto I, rappresenta una soluzione temporanea messa in atto per scongiurare l’impossibilita di garantire assistenza h 24 durante il periodo estivo. Come hanno ripetuto a chiare lettere i vertici aziendali, non c’è alcuna volontà di chiudere la struttura, vera punta di diamante del sistema sanitario regionale del Lazio». Lo dichiara, in una nota, Marta Bonafoni, consigliere regionale del Gruppo per il Lazio. «Certo è – come hanno denunciato nelle scorse settimane anche gli operatori sanitari che vi prestano servizio e i famigliari dei piccoli pazienti – che la situazione determinata dal blocco del turn-over e da una consolidata mancanza di figure mediche ha rischiato molte volte di andare oltre il livello di guardia – aggiunge – Anche per questo saranno assolutamente fondamentali le cinque deroghe al blocco delle assunzioni già autorizzate dalla Regione che permetteranno, una volta compiute le fasi amministrative, di ampliare il numero del personale avvicinandolo a quello previsto che è di 15 medici. Resta la problematica generale determinata dal commissariamento a cui è sottoposta la sanità del Lazio, una misura necessaria ma fortemente restrittiva che il Presidente Zingaretti sta cercando di superare mettendo in campo tutte le misure necessarie per abbattere il deficit economico e tornare a programmare un sistema regionale al di fuori di politiche emergenziali. L’obiettivo è quello di superare il tema cruciale dell’insufficienza del personale sanitario e della sua precarizzazione ormai quasi cronica».

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