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Da Ughi ai Marlene Kuntz: la Filarmonica romana a 20 anni dalla morte di Adriana Panni

marlene kuntzA vent’anni dalla morte di Adriana Panni, che resse per un trentennio le sorti dell’Accademia Filarmonica Romana, questa le dedica la prossima stagione, che si aprirà il 23 ottobre con un omaggio di Uto Ughi, che le fu amico e suonerà Bach e altri autori, e si chiuderà il 7 maggio con le musiche di un altro suo amico, Igor Stravinskij e la sua Histoire du soldat eseguita dalla Roma Sinfonietta diretta da Marcello Panni, anche per ricordare, con letture di Corrado Augias, il centenario della Grande Guerra e l’entrata dell’Italia. Tra queste due date, una trentina di appuntamenti che il nuovo direttore artistico Matteo D’Amico ha messo a punto innestandosi su quanto già fissato dal suo predecessore Cesare Mazzonis, articolandosi tra il Teatro Olimpico, l’Argentina per gli appuntamenti da camera, la Sala Casella «cuore pulsante della Filarmonica che accoglierà la novità de Il Cerchio della musica, un ciclo di appuntamenti sulla musica contemporanea e tre autori in particolare, Georges Aperghis, Claudio Ambrosini e Manuela Kerer, oltre a un omaggio a Roman Vlad compositore a un anno dalla morte, con Un sonetto di Mallarmè, ultimo suo lavoro rimasto incompiuto nelle ultime tre battute». Alla Sala Casella la Filarmonica si apre anche al jazz e alla sua storia a Roma, a cominciare dagli anni ’50 con la nascita della Roman New Orleans Jazz Band. Grandi concerti con nomi ormai familiari, da Misha Maisky a Sergei Krylov, Sol Gabetta, Trevor Pinnok o Rinaldo Alessandrini (come solista, al clavicembalo, col cantante Furio Zanasi per un percorso attorno a Monteverdi), e altri ormai affermati ma da scoprire per il grande pubblico, come i pianisti Behzod Abduraimov e Mario Perrotta, il Trio Latitude 41, i quartetti Ebène e Guadagnini, e poi il tedesco Signum, composto da quattro sassofoni. D’Amico ha diviso la presentazione tra musica barocca (tra l’altro due grandi oratori del Seicento, La Santissima Trinità di Gaetano Veneziano e la Giuditta di Scarlatti, rispettivamente coi Turchini di Antonio Florio e il Concerto Romano di Alessandro Quarta) e musica d’oggi, attirando l’attenzione non solo sugli appuntamenti in Sala Casella, ma, per esempio, sul quartetto Ainsi la nuit di Henry Dutilleux, «uno dei capolavori del quartetto d’archi moderno» nel programma del quartetto Ebène. Poi ci sono gli appuntamenti particolari, come il lavoro di Federico Tiezzi con Sandro Lombardi e la cantante Monica Bacelli sul ‘Ritorno di Casanovà di Schnitzler, quello di Sandro Cappelletto sull’ultimo, fervidissimo anno di lavoro di Schubert, e, ancora, Milo, Maya e il giro del mondo, l’opera per ragazzi commissionata dall’Aslico a Matteo Franceschini. Da ricordare infine, oltre al ritorno dei Momix dopo il trionfo dell’anno scorso, il Festival internazionale della danza in collaborazione col Teatro Olimpico con due serate della Muvla Sugani Company e la musica rock dal vivo dei Marlene Kuntz, la Fiesta Argentina di Netor Pastorive, il Mediterraneo di Miguel Angel Berna, un classico e una novità dell’Aterballetto e infine i Mummenschanz. Un programma ricco, ha detto il presidente della Filarmonica Baratta, ‘«che è il mistero di come, con poche risorse, si riescano a fare miracoli, di questi tempi in cui non ci si vuole arrendere alla crisi».

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