Spese pazze, Fiorito: "Mai sentito Batman. Renzi deve pensare ai suoi" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Spese pazze, Fiorito: “Mai sentito Batman. Renzi ora deve pensare ai suoi”

Franco Fiorito

Franco Fiorito

«Non mi sono mai sentito Batman, un supereroe, semmai un eroe sfortunato, di quelli che vengono ricordati morti. Ma Renzi disse ‘siamo passati da Pericle a Fioritò, ora invece gli tocca pensare ai suoi…». L’indagine sui consiglieri regionali dell’Emilia Romagna che tocca anche uomini vicini al premier stimola l’ironia acida di Franco Fiorito, quello da cui tutto cominciò. Capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, ‘er Batman di Anagnì divenne nel 2012 il simbolo di spese pazze e ruberie negli enti locali. Nel 2013 fu condannato per peculato nella gestione dei fondi pubblici. «Ma in due anni nulla è cambiato, nè le Regioni nè il governo hanno fatto una legge per regolare l’erogazione dei fondi ed evitare questi fenomeni. Nemmeno Renzi – dice Fiorito -. Andai in tv per spiegare come funzionava il sistema, che giravano troppi soldi, e mi arrestarono. Penso di essere stato punito per questo». E ‘Il Sistemà si intitola il libro che Fiorito ha scritto «e che uscirà prima di Natale per Chiarelettere». Fiorito come Bettino Craxi, che di fronte all’inchiesta Tangentopoli andò in Parlamento a dire che facevano tutti così? «Beh, io a differenza di Craxi non sono scappato dall’Italia – dice -. Gli scandali di fine 2012 fecero crollare due Regioni (Lazio e Lombardia, ndr), inchieste ci sono in tutte le Regioni maggiori, ora ci sono ‘obiettivì più piccoli come le primarie del Pd in Emilia Romagna». «Mi ricordo che all’epoca tutti i Soloni si alzarono per criticarmi – ricorda Fiorito -, in particolare dall’Emilia per dire che loro erano virtuosi, che avevano le quote più basse d’Italia. Ma non era quello il problema. Era la legge che destinava troppi soldi ai gruppi regionali e ancora oggi non è stato colmato quel vuoto legislativo. La classe politica non vuole mollare la presa sui privilegi». ‘Er Batman’, condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi e a cinque di interdizione dai pubblici uffici, pensa addirittura di proporsi per «combattere il malcostume politico, come ho sempre fatto in vita mia prima di accettare quel ruolo e quei privilegi, l’errore più grande della mia vita». Fino a diventare la pietra di paragone di ogni ruberia politica. «Passar da Pericle a Fiorito ce ne passa…», disse l’allora candidato alle primarie Pd Matteo Renzi in un dibattito tv con Pierluigi Bersani nel novembre 2012. Dopo due anni, il massimo esponente dell’antica democrazia ateniese sembra ancora ben lontano.

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