Marino a pranzo a Tor Sapienza, ospite di una famiglia. "La periferia è una priorità" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Marino a pranzo a Tor Sapienza, ospite di una famiglia. “La periferia è una priorità”

L'ultima visita del sindaco risale al 14 novembre, giorni in cui era esplosa la rivolta dei cittadini contro il centro d'accoglienza in via Morandi preso d'assalto

– Era il 14 novembre l’ultima volta del sindaco-chirurgo a Tor Sapienza. Una visita finita con fischi e urla ‘Buffonè. Sullo sfondo, le proteste anti-immigrati, cassonetti bruciati e residenti in rivolta. Oggi Ignazio Marino torna nel quartiere della periferia di Roma per un pranzo, ospite di una famiglia. Una domenica con i residenti per scambiarsi gli auguri di Natale, ma soprattutto per vedere come vanno le cose. E promette: «Non ci fermeremo. Stop al degrado». Sembrano ormai alle spalle i giorni della rabbia e della paura. Dei cittadini ‘giustizieri della nottè che assaltavano con lancio di sassi il centro di accoglienza in via Morandi e di un quartiere ‘blindatò e ‘sorvegliato specialè dalle forze dell’ordine. Il Natale è alle porte e molti dei balconi dei palazzoni popolari sono addobbati e colorati da luci. Ignazio Marino arriva in sordina. Solo in pochi sapevano dell’evento. Dei bambini che giocano nel cortile a pallone lo riconoscono: «Anvedi c’è er sindacò. Lui saluta, e con una busta rossa con all’interno un panettone si presenta al primo piano di un palazzo in via Morandi. Lì è atteso per un pranzo in famiglia. Nel menù, lasagne fatte in casa dalla zia della padrona di casa, arrosto con patate e pollo al forno, coratella con i carciofi e per dessert due torte. Poi arrivano per il caffè altri residenti e rappresentanti dei Comitati. Il sindaco scherza con loro: »Avete visto? I primi led messi a Roma li avete voi qui e la Cupola di San Pietro«. Il bis di Marino a Tor Sapienza questa volta va liscio. I comitati ‘promuovonò l’operato del Campidoglio. Bene la nuova illuminazione e la potatura degli alberi ma lanciano l’Sos casa: »Serve affrontare i temi centrali che sono il risanamento dei palazzi, il centro accoglienza e risolvere l’emergenza abitativa – spiega Marcello – E oggi il grande assente è l’Ater. Almeno 30 famiglie abitano nei locali commerciali e nelle cantine. La nostra proposta è dare i locali alla collettività, alle associazioni«. Il sindaco promette: »È una questione che stiamo affrontando con un censimento per renderci conto di chi ci vive e in che condizioni, e della legalità o meno di alcune situazioni. Vogliamo che ci siano al tavolo tutti i rappresentanti, anche Prefettura e Regione, in modo che ognuno si assuma la sua responsabilità«. Per il resto il Campidoglio già si è mosso: »Abbiamo installato circa 3-4 chilometri di pali a luce led – spiega la delegata del sindaco alla Sicurezza Rossella Matarazzo – bonificato le strade principali, ripulito il Parco di Tor Sapienza, installando anche panchine ed ora metteremo un recinto. Abbiamo tolto la baraccopoli in via De Chirico e a breve avvieremo un censimento del campo rom di via Salviati. C’è anche un presidio fisso in zona per prevenire l’accensione dei roghi tossici che ormai da tempo non si vedono più e stiamo lavorando anche sulla possibilità di mettere una stazione dei carabinieri nell’ex scuola di via Appiani. Ma questo dipende dal ministero dell’Interno«. »Non ci possiamo fermare qua«, dice Ignazio Marino che assicura una battaglia al degrado a 360 gradi, dalla prostituzione allo smantellamento dei campi rom di via Salviati. Ora le periferie, »quei territori abbandonati negli ultimi decenni«, saranno la priorità per il chirurgo dem: »Mi hanno invitato a pranzo – commenta – e ho pensato che fosse un’ottima occasione per parlare dei progetti che il Comune ha per Tor Sapienza, e di quanto vogliamo investire nei servizi per le periferie nel bilancio 2015«. Il prossimo appuntamento è già fissato: il 16 gennaio il sindaco tornerà per incontrare ancora i residenti del quartiere. In quella periferia che oggi sembra iniziarsi a sentire più vicina.

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