Finanziamenti ai partiti, 41 indagati: coinvolti esponenti gruppo Pd | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Finanziamenti ai partiti, 41 indagati: coinvolti diversi esponenti del gruppo Pd

L’inchiesta giudiziaria coordinata dalla procura di Rieti, che mette nuovamente a nudo l’uso improprio dei finanziamenti pubblici ai partiti, è chiusa. Si stanno stabilendo le competenze territoriali dell’inchiesta, ma le responsabilità degli indagati, in tutto 42, a vario titolo per peculato, truffa ai danni dello Stato, Finanziamento illecito ai partiti, falsità materiale, sono già delineate da un anno di attività di indagine, cristallizzate in 300 «sit» e 200 controlli incrociati fatti dai finanzieri del Comando Provinciale di Rieti con l’ausilio di tutti i reparti della regione Lazio che hanno contribuito negli accertamenti ciascuno nel proprio territorio. Tra gli indagati compaiono 16 consiglieri della IX legislatura: Bruno Astorre Francesco Dalia (deceduto) Tonino D’Annibale, Marco Di Stefano, Enzo Foschi, Carlo Lucherini, Claudio Mancini, Esterino Montino, Claudio Moscardelli, Giuseppe Perroncini, Mario Perilli, Umberto Ponzo, Francesco Scalia, Daniela Valentini, Mario Mei, Mario Di Carlo (Deceduto). Costituiscono il gruppo consiliare del Partito Democratico presso la Regione Lazio nel periodo compreso tra il 2010 e il 2013. Ci sono anche 5 amministratori pubblici tra cui i sindaco di Rieti Simone Petrangeli e l’ex sindaco di Forano Paolo Diociaiuti, e altri 23 tra collaboratori dei consiglieri, rappresentanti locali del Pd, imprenditori e professionisti. Altri 16 sono segnalati alla Procura, sempre vicini al gruppo Pd, la cui posizione, però, è ancora al vaglio degli inquirenti. Nel quadriennio di attività regionale il gruppo consiliare del Pd ha ricevuto complessivamente 5,4 milioni di euro. Gli inquirenti ritengono che 2,6 milioni di euro siano stati spesi per finalità diverse da quelle per le quali venivano elargite. In soldi min questione vengono assegnati ai gruppi consiliari per permettere la promozione delle attività politiche della regione Lazio. Buona parte venivano spesi in tutt’altri «capitoli», in esosi conti ai ristoranti, fino ai finanziamenti ai gruppi Pd locali. Tra le voci delle spese sostenute dagli esponenti del gruppo consigliare del Pd alla regione Lazio compare di tutto. Prevalgono, negli atti raccolti dai finanzieri, i conti dei ristoranti, di sagre, di alberghi, tutti indicati come «Riunioni, convegni, conferenze, dibattiti». Mille euro sarebbero stati spesi per una battuta di caccia e relativo pranzo per 50 persone dal consigliere Di Stefano. Ben 4.500 euro sarebbero stati spesi per la Sagra del Tartufo ad Ascrea dal consigliere Perilli. Ottomila euro sarebbero stati spesi da Foschi per la realizzazione di murales ne quartiere Quadraro di Roma. Stessa cifra spesa da Di Stefano per la cena di Natale con 200 suoi elettori. Cinquemila euro per il sostegno alla campagna elettorale vinta dal sindaco di Rieti. Poi ci sono «illeciti amministrativi», come le fatture emesse da imprenditori o ristoratori per servizi mai svolti, i cui soldi tornavano ai consiglieri per finanziare, solitamente, attività politiche. C’era anche chi aveva chiesto e ottenuto il rimborso dei 2,4 euro per il panino e i 45 centesimi per l’acqua, altri per l’acquisto di cesti di Natale, vini, gadget, olio extravergine di oliva. Altri ancora presentavano spese da 36 mila euro per l’autobiografia, oppure il blog personale di Scalia, che secondo si apprende, è stato realizzato e pagato senza lasciare traccia di documentazione fiscale. Tutte attività che ciascun consigliere avrebbero potuto finanziare con i 4.190 euro netti mensili (rimborsi spese), riconosciuti loro dall’ex articolo 8 della Legge Regionale n° 14 del 18/05/1998 stabilita per l’anno 2011, oltre agli stipendi effettivi.

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