Caos scioperi, in 9 rischiano il licenziamento. "Scomparse le registrazioni delle comunicazioni tra i macchinisti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Caos scioperi, in 9 rischiano il licenziamento. “Scomparse le registrazioni delle comunicazioni tra i macchinisti”

Entro due settimane arriveranno le sanzioni. L'assessore Improta: "Dieci malati su 16 è un'anomalia". Piso-Augello: "Caos gestionale non giustificato da questi dati"

– «Sono nove, a vario titolo, i responsabili del venerdì nero della metro a Roma: tutti rischiano provvedimenti fino al licenziamento». Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa l’assessore ai trasporti del Campidoglio, Guido Improta, parlando dei disservizi di venerdì scorso prima che scattasse lo sciopero dei trasporti.«Il numero delle persone responsabili potrebbe crescere», ha precisato l’assessore Improta. Le persone coinvolte coprono ruoli di vario livello: «uno è responsabile della metro A, 4 fanno parte della Direzione centrale traffico, uno è coordinatore dell’unità organizzativa, uno è un assistente coordinatore metro A, uno è un macchinista e un coordinatore dei macchinisti della metro A». Le sanzioni dovrebbero arrivare in 15 giorni.

«Abbiamo notato un numero anomalo di denunce per malattia pervenute nello stesso giorno dello sciopero, 10 su 16, con interpello dei medici di base. Forse si tratta di persone che in un primo momento avevano aderito allo sciopero e che forse poi, vedendo com’è andata la giornata, si sono recati dal medico di base e si sono fatti fare un certificato. Ma appureremo anche questo, perchè c’è la presunzione d’innocenza». Lo ha detto l’assessore capitolino ai Trasporti, Guido Improta. «L’Atac – ha aggiunto Improta – farà accertamenti per evitare che lo strumento della malattia possa essere inquinato da comportamenti opportunistici». «C’è un fatto di una certa gravità, sono spariti i nastri che riportano la discussione tra il macchinista e la Direzione centrale traffico di venerdì scorso, registrazione che era finita praticamente ovunque. Mancano gli originali». Lo ha detto l’assessore capitolino alla Mobilità, Guido Improta.

 

– «Solo sei macchinisti su 40 avevano aderito allo sciopero nel primo turno» di venerdì scorso a Roma quando per protesta alcuni utenti hanno occupato dei vagoni dei convogli della metro A. LO dichiarano il senatore Augello e il deputato Piso precisando che «per difendere l’operato dell’Atac nel venerdì nero della metro si mettono in campo debolissime argomentazioni tipo l’enfatizzazione di un elevato numero di assenze per permessi per la legge 104 e malattia, oltre ad un maldestro tentativo di innalzare la soglia degli scioperanti, fornendo i dati su tutti e tre i turni, mentre quello che conta è il primo, in cui, purtroppo per l’Atac, la verità è che avevano aderito all’agitazione solo sei macchinisti su 40». «Quanto ai malati e ai permessi sulla legge 104, sarà nostra cura nei prossimi giorni raccogliere dati su altri venerdì degli ultimi mesi, da mettere a confronto con le assenze di venerdì 17 aprile, dimostrando che il fenomeno non può minimamente giustificare il caos gestionale che ha portato al collasso la linea A», aggiungono Augello e Piso. «Fra meno di un’ora verranno rese note le conclusioni della commissione d’inchiesta dell’Atac sul venerdì nero della metro A. Siamo in grado di anticiparne alcuni contenuti a dir poco sorprendenti: la più importante è che l’Atac dichiarerà di non disporre delle registrazioni delle comunicazioni terra-treno di quel giorno e quindi di non poter identificare chi diede l’ordine di arresto ai treni». Lo dichiarano il senatore Augello e l’onorevole Piso, autori dell’interrogazione parlamentare che ha portato alla luce le responsabilità della dirigenza dell’Atac nel caos delle metropolitane romane. «Guarda caso sono sparite, non si sa se per un guasto o perchè non fosse in funzione, proprio in quel momento, la scatola nera della metro -spiegano- fatto sta che la commissione proprio non riesce ad identificare il dirigente che diede l’ordine di arresto ai treni, la cui registrazione impazza nella rete. Il tentativo è quello di procedere ad un’autoassoluzione di tutta la dirigenza. Peccato che i Dgt che possono aver dato quell’ordine non sono decine, ma solo due, quelli di turno. E quindi anche la provvidenziale dèbacle tecnologica non dovrebbe essere un ostacolo insormontabile all’accertamento delle responsabilità». – Inoltre, per Augello e Piso, «la scatola nera che si trasforma in scatola magica del sindaco, è una storia divertente, che di sicuro la magistratura saprà apprezzare e valorizzare come merita». «Fra l’altro, ammesso che sia vera, apre un altro formidabile capitolo sulla sicurezza: se il 17 aprile scorso ci fosse stato un incidente sulla metro non sarebbe stato possibile disporre delle conversazioni tra il Dgt e macchinisti. Per fortuna stiamo solo commentando una farsa e non una tragedia».

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