Incidente Roma, i fuggitivi ancora nella Capitale: analisi sulla Lancia Lybra | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Incidente Roma, i fuggitivi ancora nella Capitale: analisi sulla Lancia Lybra

– Potrebbero essere ancora in città i due fuggitivi che da mercoledì hanno fatto perdere le loro tracce dopo l’incidente mortale costato la vita ad una filippina di 44 anni ed il ferimento di altre otto persone. Le ricerche degli investigatori, che al momento non hanno elementi che farebbero pensare ad una fuga in altre città o all’estero, si stanno concentrando sulla Capitale. La polizia continua a perlustrare i campi e le abitazioni dove i due potrebbero aver trovato l’appoggio di qualcuno. Al vaglio degli uomini della Squadra Mobile anche le parole della 17enne arrestata poco dopo l’incidente mortale e dei suoi familiari che avrebbero raccontato della presenza nell’auto anche di una quarta persona. Parole tutte da verificare e che al momento non trovano riscontro nelle indagini. Novità, invece, arrivano dai rilievi effettuati sull’auto, abbandonata a qualche chilometro da via Battistini, periferia ovest della Capitale, dove mercoledì sera ha investito a folle corsa il gruppo di persone alla fermata dell’autobus. Sulla Lancia Lybra, infatti, sarebbero state rilevate numerose impronte digitali che, nonostante tutto, non sarebbero utili alle indagini dato che presumibilmente l’auto non era a disposizione solo dei fuggitivi ma anche di altre persone. Dal campo della Monachina è arrivato anche l’ennesimo appello della famiglia dei due ragazzi a costituirsi, così come avvenuto già a 24 ore dall’incidente quando la sorella aveva anche chiesto perdono alle famiglie della vittima, la filippina Corazon Abordo, e dei feriti. Ma dei due, al momento, non si ha alcuna traccia. Intanto non accenna a placarsi sul web l’ira degli utenti che continuano a condividere sui social network quelle che vengono definite come le foto segnaletiche dei due ragazzi in fuga accompagnandole con messaggi a sfondo razziale. Ieri il sindaco di Roma, Ignazio Marino, appena rientrato dagli Stati Uniti ha usato parole dure nei confronti dei responsabili dell’incidente mortale. «Penso che questo Paese non possa aprire le porte a persone che non rispettano la legge, che vivono con atti criminali, che non mandano i bambini a scuola e non hanno intenzione di integrarsi con la nostra comunità – ha detto -. Spero questi criminali siano catturati e puniti dalla giustizia italiana nel modo più severo possibile: sono persone non degne della nostra società».

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