Pd Roma, fibrillazione dopo il report Barca. Circolo Eur: "Si chiarisca o battaglia", Di Stefano: "Fango con dossier" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Pd Roma, fibrillazione dopo il report Barca sui ‘circoli dannosi’. Eur: “Si chiarisca o sarà battaglia”, Di Stefano: “Fango sugli avversari con dossier”

Usa parole forti Patrizia Prestipino, segretaria di una delle 27 sedi ritenute pericolose dall'ex ministro, commentando lo studio presentato alla Festa dell'Unità

«Non vogliamo risarcimenti di nessun tipo, ma chiarimenti. Chiari e forti. O, ed è una promessa, inizio nei confronti di Barca e Orfini la battaglia della mia vita». Usa parole forti Patrizia Prestipino, la segretaria del circolo Pd dell’Eur, uno dei 27 ritenuti «dannosi» dalla relazione dell’ex ministro Fabrizio Barca, commentando il dossier presentato ieri sera alla Festa dell’Unità. L’ex assessore provinciale si sfoga su Facebook con un post dai toni forti rivolto al commissario del Pd capitolino Orfini e all’economista Barca. «Sarei pericolosa io che faccio l’insegnante a 1500 euro al mese, che non ho nessuno incarico e ho messo il mio ufficio, che pago con grandi sacrifici da due anni a disposizione del Pd? – si chiede -. Quindi sono pericolosa io che faccio faticosamente politica tra la gente conciliandola con il già duro lavoro dell’insegnante. Con tutto lo schifo che sta emergendo a Roma. Mi spiace, non glielo consento». «Se mi vogliono eliminare perchè sostengo Renzi da 4 anni o perchè ho una idea sana della politica o perchè dico che a Roma non si può andare avanti così lo facciano a viso aperto – conclude il post -. Ma non tocchino la comunità bella e sana del Pd che io, da segretario orgoglioso, ho il diritto e il dovere di tutelare».

– «Il dossier presentato dall’ex ministro, Fabrizio Barca, sulla situazione dei circoli romani del Pd, contiene un’analisi superficiale e chiaramente di parte: peccato che a Barca, ad esempio, siano sfuggiti quei circoli, appartenenti a correnti specifiche, alcuni dei quali non hanno mai svolto alcuna attività se non quella di raccogliere voti per eleggere i parlamentari alle primarie». Lo dichiara in una nota il deputato del Pd Marco Di Stefano, indagato per corruzione in un’inchiesta della procura di Roma relativa al periodo in cui era assessore della Regione Lazio. Il suo presunto ruolo negativo nella gestione dei circoli, secondo articoli di giornale, viene chiamato in causa nel rapporto Barca. «Attendiamo spiegazioni da Barca sui suddetti circoli che in occasione delle primarie per i parlamentari, dopo un lungo letargo, hanno sfornato 400-500 preferenze, a cominciare dal bistrattato decimo municipio (quello di Ostia, ndr) sciolto per Mafia Capitale», aggiunge Di Stefano. «Rimango basito di fronte alla ricostruzione falsa e pretestuosa che viene fatta nei miei confronti da alcuni giornali: non mi sono interessato personalmente all’ultimo tesseramento, ma so comunque per certo che, escluso il circolo di Casalotti, dove un mio amico è diventato segretario con solo 70 tesserati riconducibili a lui, e non con 700 come è avvenuto da altre parti, in tutti gli altri 119 circoli non esiste alcuna situazione o persona che possa essere ricondotta a me. È evidente il fatto che le considerazioni di Barca sono il frutto di interviste a personaggi che hanno aggredito i propri rivali per ottenere una rivalsa sui circoli e sui territori», conclude Di Stefano.

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