Mafia capitale, Buzzi accusa Zingaretti. Ma Venafro smentisce, il governatore: "Non esiste chi chiede soldi per me" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Buzzi accusa Zingaretti. Ma Venafro smentisce, il governatore: “Non esiste chi chiede soldi per me”

«Non esiste e non può esistere nessuno, come pure sembrerebbe essere stato dichiarato, che ‘chiede soldi per Zingarettì. Per questo mi riservo di querelare, a tutela della mia dignità e onorabilità personale, chiunque affermi o abbia affermato il contrario». Lo dichiara il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, in merito alle dichiarazioni fatte da Salvatore Buzzi nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale. – «Da indiscrezioni di stampa contenute nel servizio di un Tg – dichiara Zingaretti – emerge che il signor Buzzi, in carcere dal 2 dicembre, avrebbe rilasciato dichiarazioni sui suoi atti corruttori diretti verso molte personalità politiche, nessuna della Regione Lazio. Sempre dallo stesso servizio e da alcuni articoli di stampa risulta che il signor Buzzi avrebbe dichiarato che il signor Luca Odevaine gli avrebbe riferito su atti corruttivi dietro l’acquisto del palazzo della Provincia di Roma e di notizie su accordi spartitori relativi alla gara multiservizi per gli ospedali del Lazio, tema questo già emerso nelle intercettazioni dell’inchiesta. Reputo queste affermazioni, se fatte, totalmente prive di ogni fondamento, a cominciare dalla notizia che ‘Zingaretti ha acquistato il palazzo prima che venisse costruitò». «Affermazione, quest’ultima – sottolinea il presidente della Regione – palesemente falsa. Come tutti sanno, l’amministrazione da me guidata, che ha avuto inizio nel 2008, ha portato a conclusione un iter amministrativo iniziato nel 2005, quindi molti anni prima, condividendo la scelta di riunificare dentro un unico stabile le molte sedi distaccate della Provincia di Roma. Una scelta di risparmio per molti milioni di euro, sulla quale nel dicembre 2013 anche la Corte dei Conti decise di archiviare un’indagine sul tema». «Veniamo – dice ancora Zingaretti – alla gara multiservizi, che è ancora in corso: credo sia necessario precisare che si tratta di una gara molto importante per gli ospedali del Lazio che si pone come obiettivo quello di far risparmiare alla Regione centinaia di milioni di euro. La gara, voglio ribadirlo di nuovo, è ancora in corso».  «L’unica riflessione che già da ora mi sento di fare è l’affacciarsi concreto del rischio di impraticabilità di campo per chi sta provando con dedizione e onestà a cambiare le cose in questa Regione». Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti dopo essere intervenuto a proposito delle dichiarazioni di Salvatore Buzzi. (La considerazione di Zingaretti ha chiuso il comunicato con il quale ha preso le distanze dalle dichiarazioni attribuite a Salvatore Buzzi. Il presidente della Regione Lazio si è riservato azioni legali e definito false le affermazioni del Ras delle Cooperative in cui è citato.

L’ex capo di Gabinetto della Regione Lazio Maurizio Venafro e l’imprenditore Giuseppe Cionci, attraverso il loro legale Maurizio Frasacco, smentiscono «categoricamente – si legge in due distinti comunicati – quanto, in modo diffamatorio e illecito, è stato diffuso dal Tg LA7 e da alcuni giornali che hanno ripreso la notizia in merito alle calunniose affermazioni che Salvatore Buzzi avrebbe rilasciato ai pm della nota inchiesta Mafia Capitale». «Le affermazioni di Buzzi su Maurizio Venafro – precisa Frasacco – sono completamente destituite di fondamento ed evidentemente frutto di un tentativo disperato e ridicolo di confondere la ricostruzione dei fatti delittuosi a lui attribuibili». Analogamente per Cionci, sottolinea Frasacco, «nulla di quanto Buzzi avrebbe riferito su di lui risponde al vero». Qualora le dichiarazioni su entrambi dovessero essere confermate «lo stesso Buzzi – afferma il legale – sarà chiamato a rispondere per il delitto di calunnia». «Saranno, certamente, chiamati a rispondere di diffamazione – conclude Frasacco – tutti coloro che, dando credito alle predette propalazioni, hanno diffuso o diffonderanno le calunniose affermazioni di Buzzi. In ogni caso appare incredibile che dichiarazioni provenienti da imputati di reati gravissimi, che hanno tutto l’interesse a mentire spudoratamente e che non dovrebbero godere di alcuna credibilità, vengano diffuse e accreditate da organi di stampa così ledendo sia il segreto di indagine, sia l’onorabilità di coloro che vengono calunniosamente citati».

«In merito alle pesanti dichiarazioni rilasciate da Salvatore Buzzi negli ultimi interrogatori, come riportato da Tgla7 ieri e da alcune testate odierne, sarà sicuramente la magistratura a fare chiarezza. Da queste dichiarazioni, sarebbero stati citati collaboratori di spicco del presidente Zingaretti, come l’ex capo di gabinetto Venafro o l’ex segretario generale Calicchia. Proprio per questi motivi, ci saremmo aspettati chiarimenti da parte del governatore, che al momento non sono ancora arrivati. Nel pieno rispetto del garantismo, riteniamo però che nella capigruppo di lunedì 3 agosto si debba parlare in primis di questa situazione, e proprio in quella sede chiederemo che il Presidente Zingaretti venga in aula a spiegarci alcuni aspetti di questa vicenda. Credo che sia un punto imprescindibile, soprattutto per rispetto del Consiglio e dei cittadini». Lo dichiarano in una nota i capigruppo del Consiglio della Regione Lazio di Forza Italia, Antonello Aurigemma, La Destra Francesco Storace, Nuovo Centrodestra Daniele Sabatini, Gruppo Misto Pietro Sbardella, Fratelli d’Italia Giancarlo Righini, Lista Storace Olimpia Tarzia.

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