Stadio Roma, Caudo: "Sedici treni l'ora o stop al progetto" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Stadio Roma, Caudo: “Sedici treni l’ora o stop al progetto. Rischio idrogeologico? Ci sono prescrizioni”

"Nel nodo di Tor di Valle - ha spiegato l'assessore - deve esserci un servizio di 16 treni l'ora per garantire il movimento di circa 20mila persone"

– «La delibera dice che lo stadio può aprire se il 50% delle persone arriva con i mezzi pubblici cioè, se non ci sono 16 treni l’ora lo stadio non apre». Lo ha detto l’assessore capitolino all’Urbanistica Giovanni Caudo a proposito del parere negativo di Atac sulla possibilità di realizzare una seconda diramazione della linea B che serva l’area sulla quale dovrebbe sorgere lo stadio dell’A.S.Roma. «Nel nodo di Tor di Valle – ha spiegato – deve esserci un servizio di 16 treni l’ora per garantire il movimento di circa 20mila persone. La delibera capitolina stabilisce che in modo prioritario questo dovrebbe realizzarsi col prolungamento della linea B della metropolitana. Se in fase di conferenza di servizi decisoria, a seguito del parere gestionale espresso da Atac, si dovesse prevedere l’opzione di aver questo livello di servizio solo sulla Roma-Lido, automaticamente si disobbliga dal prolungamento della metro B e la Regione si fa carico di garantire i 16 treni l’ora su quella tratta», cioè uno ogni 3,5 minuti.«In questo momento non abbiamo una procedura attiva sullo stadio. Nel trasferire il materiale alla Regione, abbiamo elencato le carenze e lo abbiamo fatto con grande rigore». Lo ha detto l’assessore capitolino all’Urbanistica interpellato sui tempi di apertura della Conferenza dei servizi sul progetto dello stadio dell’A.S. Roma. «Le integrazioni dovevano essere ultimate il primo settembre, evidentemente dalla Regione si stanno prendendo qualche giorno in più e ben venga, perchè il progetto è complesso e tutto deve essere fatto con il massimo rigore. Le cose devono essere fatte se ci sono tutte le condizioni per poterle fare», ha concluso.«Il parere dell’Autorità di Bacino sul rischio idraulico sul quale si basa l’interrogazione parlamentare è lo stesso dato nella Conferenza dei Servizi preliminare del luglio 2014. Riguarda la messa in sicurezza del fosso di Vallerano, che mette a rischio esondazione la zona di Decima. Il progetto ha assunto questa prescrizione, aumentando da 2 a 5 milioni di euro le previsioni di intervento sul rischio idraulico». L’ha detto l’assessore capitolino all’Urbanistica Giovanni Caudo, a margine del primo di una serie di incontri sul progetto del nuovo stadio della Roma alla Casa della città di via della Moletta, con riferimento l’interrogazione parlamentare presentata dal Sel in commissione Ambiente secondo cui l’area su cui dovrebbe sorgere lo stadio sarebbe a rischio esondazione. «Il progetto prevede la messa in sicurezza del fosso di Vallerano e il consolidamento degli argini sul Tevere – ha aggiunto – Sui giornali, dunque, non è uscito nulla di nuovo rispetto a quello che sapevamo e che i proponenti hanno assunto come prescrizione. Il Comune ha inserito la messa in sicurezza tra le opere finalizzate alla pubblica utilità: quindi, se non si realizza il progetto non può andare avanti». La procura ha delegato la Guardia di finanza ad acquisire tutta la documentazione prodotta dall’Autorità per il bacino del Tevere. «Quando si fa un esposto – ha precisato Caudo – la procura ha l’obbligo di aprire un fascicolo. Noi abbiamo messo a disposizione tutti i materiali che sono tutti pubblici sul sito. Con la procura c’è la massima fiducia e disponibilità».

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