Eliseo, Placido: "Con Pinter racconto le nostre fragilità" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Eliseo, Placido: “Con Pinter racconto le nostre fragilità”

La verità dei sentimenti ricercata in un gioco a ritroso, accendendo un bagliore sulle profondità dell’anima: è la lucidità amara di Harold Pinter che dall’1 al 20 dicembre arriva all’Eliseo con Tradimenti, per la regia di Michele Placido e con l’interpretazione di Ambra Angiolini, Francesco Scianna e Francesco Biscione. Un triangolo amoroso dei più classici (lui, lei e l’altro) inserito in una narrazione fatta al contrario, asciutta e cinematografia, che si snoda lungo una finestra temporale di quasi un decennio, dal 1977 al 1968: qui si muovono Emma, suo marito Jerry e l’amante Robert, senza più sapere chi in questo sterile mènage à trois sia il tradito e chi il traditore, o se invece il tradimento per ognuno avvenga in primo luogo dentro se stesso. «Pinter racconta le nostre fragilità, attraverso un estremo tentativo di amare», ha detto questa mattina Michele Placido presentando lo spettacolo, «leggendo il testo con gli attori ho ritrovato tante storie attuali, mie e dei miei amici: tutti noi ci facciamo del male e ne facciamo agli altri, esattamente come i protagonisti, che sono sessantottini, intellettuali di sinistra, eppure falliscono e diventano squallidi nel loro privato». «In fondo l’autore coglie l’essenza del nostro essere poco, quasi niente: ci fa riflettere sullo stato di decadenza dell’Occidente attraverso il fallimento della famiglia – ha aggiunto – i personaggi hanno dei figli, eppure non li nominano mai, come se non fossero importanti». Da vero uomo di teatro – «io ci sono nato e non mi stanca mai, perchè c’è sempre una adrenalina straordinaria», ha detto – ogni volta che torna a lavorarci è un’esperienza imperdibile: «quando inizio un nuovo lavoro uso il mio istinto attoriale, non mi voglio imporre. Costruisco lo spettacolo con i miei attori. Diciamo che sono un capocordata», ha spiegato. Ma questa volta il valore aggiunto è rappresentato dal portare Pinter proprio sul palco dell’Eliseo, perchè «questo è un teatro diverso: qui l’attore va in pasto al pubblico. Ecco perchè mi piacerebbe recitarci». L’emozione è tanta anche per i protagonisti, che si troveranno alle prese con la banalità eccezionalmente significativa narrata dal grande scrittore, premio Nobel 2005 per la letteratura. Una banalità capace, nel suo dramma, anche di generare risate: «Il pubblico ride perchè tutti noi, se qualcosa accade agli altri, ne vediamo l’assurdità», ha detto Francesco Scianna, aggiungendo che «per l’attore la scrittura di Pinter è un’esperienza entusiasmante, perchè recitarla richiede una certa agilità emotiva». «Tradirsi a volte significa conoscersi un pò meglio: la mia Emma è disposta a tradirsi prima ancora che a tradire, è una donna silenziosa e molto moderna nel suo cercare continuamente se stessa», ha proseguito Ambra Angiolini (che lavorerà ancora con Placido nel suo ultimo film «7 minuti», le cui riprese inizieranno proprio il 20 dicembre), «recitare all’Eliseo per me era un sogno: è bello contribuire a rimettere in piedi un teatro così importante. E poi, esserci in un momento buio come quello che stiamo vivendo mi piace ancora di più».

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