Mafia capitale, l'ex sindaco Alemanno rinviato a giudizio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, l’ex sindaco Alemanno rinviato a giudizio

Le accuse nei suoi confronti sono di finanziamento illecito e corruzione. Accuse per le quali l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, dovrà affrontare un processo, rivolo dell’inchiesta su Mafia Capitale. Lo ha deciso il gup Nicola Di Grazia che ha fissato il processo al 23 marzo prossimo davanti ai giudici della II sezione penale. È probabile che la Procura non chieda la riunificazione nel maxiprocesso già avviato davanti ai giudici della X sezione. I pm Paolo Ielo, Giuseppe Cascini e Luca Tescaroli non hanno contestato, già dalla chiusura dell’inchiesta, il reato di associazione di stampo mafioso. Dal canto suo l’ex sindaco afferma di avere «la coscienza pulita» e di voler «dimostrare pubblicamente» la sua innocenza, senza ricorrere al patteggiamento. «Affronto il processo con animo sereno – ha aggiunto Alemanno – perchè sono fiducioso nell’operato della magistratura e convinto che al dibattimento sarà accertata e provata l’assoluta correttezza del mio operato». La procura contesta ad Alemanno, il cui nome comparve nel registro degli indagati all’epoca della prima tranche di arresti nel dicembre dello scorso anno, di aver ricevuto somme di denaro per complessivi 125 mila euro, in gran parte attraverso la fondazione Nuova Italia da lui presieduta, per compiere atti contrari ai doveri del suo ufficio. Le somme sarebbero state erogate da Salvatore Buzzi, ras delle cooperative sociali, in accordo con Massimo Carminati. In base alla richiesta di rinvio a giudizio i fatti risalgono al periodo 2012-2014. Attraverso Franco Panzironi, allora amministratore delegato della municipalizzata dei rifiuti romana Ama, Alemanno avrebbe ricevuto il denaro in varie tranche. E in particolare 75 mila euro sotto forma di finanziamento per cene elettorali, 40 mila per finanziamento della fondazione e circa diecimila euro in contanti. Questi ultimi nell’ottobre 2014, a due mesi dalla prima ondata di arresti per Mafia Capitale. Dagli atti depositati nelle scorso settimane dalla Procura è emerso che tra il 16 luglio 2013 e il 23 luglio 2014 sui conti personali dell’ex sindaco sono stati effettuati dalla Fondazione nuova Italia 8 bonifici per un totale di quasi 62mila euro, «generalmente a titolo di saldo fattura».

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