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COL GENOA BASTA UN PO’ DI ROMA,RIPRENDE CORSA CHAMPIONS

roma-genoaLa Roma compie un altro piccolo passo verso l’ammissione alla Champions League della prossima stagione: batte di misura (2-1) il Genoa con un gol (il sesto) di Cengiz Under e un’autogol di Zukanovic, guadagnando il terzo posto solitario in classifica, con tanto di controsorpasso all’Inter e allungo sulla Lazio. È bastato un sforzo nemmeno tanto grande alla Roma per ottenere il massimo in una serata dalle forti suggestioni primaverili e assolutamente priva di sorprese, aperta dalle notizie (liete, per i tifosi di fede giallorossa, ma poi via via sempre meno entusiasmanti) provenienti da Firenze e chiusa in un tripudio di canti e colori. Ma anche dopo avere sofferto in un finale convulso che i padroni di casa si sono complicati per avere interpretato con eccessiva sufficienza alcune fasi della partita. La Roma ha la testa al futuro prossimo, che ha le sembianze del Liverpool di Salah, ma c’è anche un presente da gestire al meglio e le seconde linee di Di Francesco non tradiscono il compito loro affidato, ottenendo il massimo. Il tecnico lascia fuori inizialmente Nainggolan, Strootman, De Rossi, Manolas, ma anche Schick e Bruno Peres, rilanciando al via il talentino Lorenzo Pellegrini, il poco lucido Gerson e il frizzante Under. Il ritorno al vecchio, ma stracollaudato, 4-3-3 è assolutamente indolore e ne trae profitto la gestione del match, sempre saldamente nelle mani dei giallorossi che, nel primo spicchio di partita (17′), colpiscono con Under: il genietto di Bosforo è piazzato vicino al palo sinistro di Perin, raccoglie la parabola di Kolarov e scaraventa il pallone dell’1-0 in rete. Un colpo mortale per il Genoa che appare poca cosa, mentre la Roma prende di mira la porta avversaria a turno con Florenzi, che fallisce il 2-0, Dzeko ed El Shaarawy, che dà l’illusione del gol. I rossoblù escono dalla propria metà campo nel finale di tempo, impegnando Alisson in un paio di uscite. Troppo poco per poter sperare nel pari, anche se Rigoni s’illude con un colpo di testa alto. La Roma gioca sul velluto, ma senza premere il piede sull’acceleratore e senza dannarsi. Pensa piuttosto a gestire il presente e il futuro a breve scadenza. Lo fa anche nella ripresa, soprattutto dopo che Zukanovic regala (7′), con un autogol alla Niccolai di testa su angolo di Kolarov, il gol del raddoppio. Il doppio vantaggio, tuttavia, dura poco, perché il Genoa trova il gol della bandiera con Lapadula – che evidentemente ha un conto in sospeso con la Roma – lanciato da Pandev, dopo che il ‘premiatò duo Gonalons-Gerson gli regala il pallone. Il Genoa, a quel punto, visto che la Roma non accelera, ci crede e impegna Alisson con il nuovo entrato ‘Pepitò Rossi. Poco dopo la mezz’ora anche Medeiros mette paura alla Roma, con una percussione in area e un tiro debole che Alisson controlla senza problemi. Florenzi fallisce due volte il gol della sicurezza, ma è bravo Perin, il finale è del Genoa che fa sentire il fiato sul collo della Roma, ma alla fine deve accontentarsi di una sconfitta quasi indolore.

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