Bottega storica sfrattata dal centro di Roma dai fast food | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Dove c’era una bottega storica ora c’è un fast food: gli artigiani sfrattati dal centro di Roma

artigiano botteghe storicheLa dove c’era una bottega storica ora c’è un fast food. Si potrebbe parafrasare Adriano Celentano, con i ragazzi della via Gluck per raccontare quello che sta accadendo al centro di Roma. Dove per colpa della crisi e degli affitti alle stelle spariscono gli artigiani, per lasciare il posto alle pizzerie e paninerie. Soprattutto quelle della grande distribuzione, che fanno affari nelle zone più belle della Capitale. Una ecatombe la definisce l’associazione di categoria Cna. Dal 2003 ad oggi sono cresciute le ultime del 219%. Falegnami, sarti e ceramisti abbassavano le serrande e le grandi catene prendevano piede. La fotografia è del I Municipio, quello dove si concentra la maggior parte dei turisti. Diminuiscono del 56% i calzolai in 9 anni, estinti i restauratori, dimezzati i ceramisti, come vetrai e corniciai. Ma in sofferenza vanno anche i laboratori di orafi; inesistenti, invece, installazione e manutenzione di impianti (sia elettrici che idrici). Per una scelta chiara: un centro a misura di turista, che sfratta i residenti. Così come la grande distribuzione, negli anni, ha sfrattato le botteghe storiche. Gli artigiani lamentano anche una differenza sostanziale: aprire un negozio alimentare è più facile perché tutelato dalle attuali delibere. Attività che si possono aprire anche con una semplice comunicazione al Municipio.

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