Mafia capitale, Coratti si difende: "Nessun illecito con Buzzi". Per Visconti 200mila euro e Odevaine pensava al Venezuela per nascondere le mazzette | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Coratti si difende: “Nessun illecito con Buzzi”. Per Visconti 200mila euro e Odevaine pensava al Venezuela per nascondere le mazzette

Dopo i 44 arresti di ieri, che hanno aperto il secondo capitolo della cupola del nero Carminati, oggi gli interrogatori di garanzia

C’è anche l’ex assessore all’Ambiente della giunta Alemanno, Marco Visconti, nella nuova fase dell’inchiesta su Mafia Capitale. Visconti ha subito ieri una perquisizione da parte del Ros carabinieri. Indagato e perquisito pure Antonio Pulcini, costruttore e padre di Daniele, agli arresti domiciliari da ieri. Ancora tra gli indagati Calogero Salvatore Nucera, ex capo segreteria di Francesco D’Ausilio quando era capogruppo del Pd in consiglio comunale a Roma. Inoltre Patrizia Cologgi, ex capo del dipartimento della protezione civile comunale. Avvisi di garanzia anche a Clelia Logorelli, responsabile parchi e giardini di Eur Spa, e a Mirella Di Giovine, ex direttore del Dipartimento Patrimonio del Campidoglio. Indagato Silvio Praino, imprenditore alberghiero impegnato nelle strutture di accoglienza dei migranti. Indagato quindi Maurizio Marotta, presidente della cooperativa Capodarco. E ancora Fabrizio Amore, Ettore Lara e Gabriella Errico, quest’ultima presidente della cooperativa sociale «Un sorriso» finita nell’occhio del ciclone qualche mese fa in seguito alle tensioni nel quartiere romano di Tor Sapienza tra residenti e immigrati del centro di accoglienza di via Morandi.  – Marco Visconti, nella sua qualità di assessore ai Lavori pubblici del Comune di Roma dal gennaio 2011 al febbraio 2013, avrebbe ricevuto «a più riprese» 200.000 euro dal ras delle coop sociali Salvatore Buzzi, braccio destro di Massimo Carminati, «per la vendita della sua funzione e per il compimento di atti contrari ai doveri del suo ufficio». È quanto si legge nel decreto di perquisizione della procura di Roma a carico dello stesso Visconti. – Visconti, oltre che di corruzione, è accusato anche di violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti per aver ricevuto i 200.000 euro da Buzzi, per il tramite di Franco Panzironi, ex presidente della municipalizzata Ama, «a titolo di finanziamento per la campagna elettorale delle elezioni amministrative del 2013». Gi indizi a carico di Visconti, secondo quanto si evince dal decreto di sequestro, consistono soprattutto nelle dichiarazioni dello stesso Panzironi, che ha detto di aver appreso da Visconti che Buzzi era interessato a contribuire alla campagna sua e del l’allora sindaco Alemanno «con una cifra complessiva di 400.000 euro». I soldi sarebbero transitati attraverso la fondazione Nuova Italia, di cui Alemanno era presidente. «Effettivamente» – come si legge nel decreto di perquisizione e sequestro, che cita le dichiarazioni di Panzironi – nel 2013 avvennero tali consegne, circa 10, probabilmente 9 in vista delle elezioni regionali, una in vista delle elezioni comunali… La dinamica della consegna a Visconti era sempre identica. Veniva Buzzi in fondazione, a volte la fondazione Nuova Italia a volte la Fondazione de Gasperi, consegnava i plichi contenenti il denaro e successivamente passavano Visconti, il suo capo di segreteria o un suo rappresentante a prendere il plico«. Visconti »sicuramente gestiva concretamente delle attività per Buzzi«. Le perquisizioni nell’abitazione in uso a Visconti, nel suo ufficio e negli altri luoghi nella sua disponibilità sono state disposte proprio per »ricostruire la natura dei rapporti di natura corruttiva – scrive la procura – tra l’imprenditore Buzzi, Franco Panzironi e l’indagato«. – Luca Odevaine aveva ricevuto 30 mila euro da Mafia Capitale per il suo ruolo nel Tavolo nazionale per i richiedenti asilo e aveva il problema di portare il denaro all’estero, in Venezuela, senza incappare nella legge italiana. È quanto documenterebbe un video realizzato dal Ros carabinieri con una telecamera nascosta nello studio dell’ex vice capo di gabinetto del sindaco Walter Veltroni in Campidoglio, arrestato per associazione mafiosa. Odevaine è seduto davanti a un tavolo pieno di carte accanto a Marco Bruera, suo collaboratore finito ieri ai domiciliari. Mentre parla Odevaine maneggia delle mazzette di denaro. «Mi raccomando ti chiedo massima riservatezza – dice -, dopo di che m’hanno dato dei soldi…che devo versare e poi rimandare in Venezuela. Me li hanno dati ieri sera questi soldi, per cui io stamattina sò andato in banca…e non me li fanno… cioè non li posso versare tutti sennò mi fanno la segnalazione all’antiriciclaggio». La soglia limite sono 5 mila euro. Odevaine ha già pensato alla soluzione del problema. «Per evitare la segnalazione io ho versato 4.500 euro… più altri 4.500 li versiamo domani – dice a Bruera -…poi se tu fai la stessa cosa adesso lì…4.500 oggi e 4.500 domani…sono nove e nove…diciotto…mi sa che bisognerà fare poi la settimana prossima un altro paio di versamenti…io te li lascio a casa, le buste già divise con 4.500 e la settimana prossima li vai a versare (…) adesso devo fare i conti…mi sa che complessivamente m’hanno dato 30 mila euro…da versare». La procura di Roma avrebbe attivato una rogatoria con il Venezuela. Odevaine ha reso noto di rinunciare al segreto bancario per consentire accertamenti negli istituti svizzeri.

– «Non ho commesso alcun reato e soprattutto non c’è stato alcun rapporto illecito con Salvatore Buzzi. Lo prova il fatto che non esiste agli atti una conversazione telefonica tra di noi». Ha risposto così alle domande del gip Mirko Coratti, l’ex presidente dell’assemblea capitolina, sentito oggi nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia a Regina Coeli nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale. – Coratti, finito in carcere con l’accusa di corruzione, secondo i magistrati di piazzale Clodio aveva rapporti con il gruppo facente capo a Buzzi. «Il coinvolgimento del mio assistito – ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Filippo Dinacci – è un equivoco giudiziario che sarà la giustizia a chiarire. Il mio assistito ha respinto le accuse in modo fermo e determinato». In base a quanto si è appreso l’ex presidente dell’assemblea capitolina, nel corso dell’atto istruttorio, ha riferito al gip Flavia Costantini che «non ha mai beneficiato di somme di denaro e che mai gli sono stati promessi dei soldi da Buzzi o da soggetti vicini al presidente della cooperativa ’29 giugnò. Coratti ha spiegato, infine, di non sapere nulla dei 10 mila euro versati da Buzzi all’associazione ‘Rigenerà. Oltre a Coratti il gip ascolterà oggi l’ex assessore della giunta Marino, Daniele Ozzimo, l’ex responsabile del dipartimento affari sociali del Comune, Angelo Scozzafava e il vicepresidente della cooperativa La Cascina, Francesco Ferrara.

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