Roma, poker al Palermo: Gervinho rilancia Garcia. L'allenatore sorride: "Gruppo unito" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Roma, poker al Palermo: Gervinho rilancia Garcia. L’allenatore sorride: “Gruppo unito”

– La Roma torna in carreggiata per lo scudetto grazie alla seconda vittoria di fila. Al Barbera va in campo solo una squadra, mentre il Palermo, a secco di punti da quattro giornate, dovrà riflettere parecchio nel ritiro friulano già annunciato nei giorni scorsi. Sommersa dai gol di Gervinho (doppietta), Florenzi e Pjanic, la squadra di Iachini non riesce a uscire dalla crisi. In settimana il presidente Maurizio Zamparini aveva chiesto più attenzione in difesa, ma il Palermo dopo 2′ è già sotto. La retroguardia rosanero è subito bucata dalla triangolazione tra Pjanic e Florenzi. Il bosniaco, con un colpo sotto, beffa Sorrentino in uscita. Comincia così la salita per il Palermo di Beppe Iachini, riconfermato da Zamparini, ma sempre in bilico. A complicare la situazione, il raddoppio di Florenzi che arriva al 13′. A servire il centrocampista è, involontariamente, Pjanic che aveva tentato il tiro. La palla finisce tra i piedi dell’azzurro all’altezza del dischetto del rigore e, da lì, Florenzi non sbaglia. Il Palermo, che al 3′ aveva avuto una buona occasione per pareggiare grazie a un pasticcio di Manolas e Szczesny, va in depressione e la salita diventa più dura del passo del Mortirolo. Il 3-0 è la diretta conseguenza dell’assenza di idee e di entusiasmo degli uomini di Iachini, ormai sull’orlo del baratro. A firmare quello che sembra il de profundis della partita è Gervinho al 27′. L’ivoriano salta Gonzalez e Jajalo, si accentra e scocca un destro potente e preciso. Niente da fare per Sorrentino. Sugli spalti appare lo striscione «Iachini non si tocca», ma l’assenza di gioco preoccupa il Barbera, al di là del risultato. La traversa di Vazquez, su punizione di Trajkovski, non fa che aumentare la rabbia dei tifosi, che devono fare i conti anche con la sfortuna. È solo un fuoco di paglia, perchè al 35′ Nainggolan sfiora il poker. Miracoloso Sorrentino in uscita. Nella ripresa, Iachini tenta la carta Gilardino. Il bomber ripaga subito la fiducia del tecnico firmando, al 13′, il suo primo gol in rosanero. È Vazquez a trovarlo in area, il suo ambiente naturale. Gilardino stoppa e mette a sedere De Rossi, sinistro a incrociare ed è il 3-1. Sempre Gila ci riprova al 26′ con un colpo di testa ravvicinato su calcio d’angolo. Pronto Szczesny. Spettacolo, comunque, al Barbera. Alla mezz’ora magia di Gervinho che, di tacco al volo, colpisce in pieno la traversa. Dura poco la seranza dei tifosi rosanero che al 45′ si erano ravvivati grazie al gol di testa di Gonzalez (su cross teso di Quaison). Al 46′ di nuovo Gervinho agira El Kaoutari e, di punta, firma il definitivo 2-4. È l’ultima emozione di una partita amara per i padroni di casa, mentre la Roma (grazie anche al pareggio dell’Inter) si rilancia nelle parti alte della classifica. Può tornare a sorridere Rudy Garcia, dopo la batosta con il Bate Borisov. La vittoria a Palermo, con un grande primo tempo, restituisce un pò di certezze alla squadra giallorossa. «Dopo la sconfitta in Champions, ho visto il gruppo molto unito – ha detto – E oggi abbiamo avuto le risposte che volevamo. Abbiamo fatto una grande partita. L’unica cosa che mi dispiace è che, sul gol di Gilardino, c’era Pjanic a terra e dovevamo buttare la palla fuori prima. Mi è piaciuto il gioco generale della squadra, anche se prendiamo sempre troppi gol. Abbiamo giocato bene, liberi da qualunque pensiero e stasera, secondo me, potevamo fare qualche altro gol». Adesso, con la sosta, Garcia potrà lavorare al nuovo sistema di gioco, che sembra dare i suoi frutti. «Mezza squadra andrà in Nazionale – ha spiegato – ma faremo del lavoro con chi rimarrà e soprattutto potremo un pò rifiatare. Purtroppo ci sarà poco tempo per preparare la partita contro l’Empoli». L’umore non è lo stesso sul fronte palermitano. Beppe Iachini sente vicina la fine della sua avventura in rosanero, anche se Zamparini potrebbe decidere di dargli un’altra chance. «Il presidente lo sentirò, ma ho la sua fiducia. Dopo due anni e mezzo di lavoro, penso che Zamparini abbia visto cosa posso fare. Del resto, loro alla prima azione sono andati in vantaggio – ha detto Iachini – Poi siamo stati bravi a reagire con tre buone occasioni. Quando sbagli contro squadre come la Roma, poi lo paghi e loro hanno fatto il 2-0. La fortuna non ci assiste, abbiamo preso cinque legni in sette partite». I due gol nel secondo tempo rassicurano un pò l’allenatore. «Sono contento soprattutto per Gilardino – ha sottolineato – È un buon segnale per il futuro. Ce la siamo comunque giocata fino alla fine. Dobbiamo migliorare molto, in particolar modo in difesa». Il cambio del modulo, con la retroguardia a quattro invece che a tre, non ha portat i risultati sperati. «È una cosa sulla quale stiamo lavorando – ha spiegato – Volevamo portare superiorità numerica a centrocampo, ma il gol di Pjanic ha cambiato tutto, quindi non posso giudicare bene il modulo. Approfittiamo della sosta per provare ancora moduli e uomini».

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