Una e-mail per salvare Roma

Una mail per salvare Roma. Il sindaco Marino non sa più cosa inventare e procede a spot. Chiede ai cittadini di suggerire appunto per via telematica come e dove tagliare per risparmiare, per ridurre il colossale buco, per accompagnare il tentativo di dare una risposta seria, adeguata, ai tempi indicati dal Governo per il piano di rientro. A fronte della pesante umiliazione del commissariamento di fatto l’iniziativa del Campidoglio fa tenerezza. L’avesse messa in cantiere all’inizio del suo mandato forse Marino avrebbe cambiato il corso della sua legislatura. Se avesse voluto ascoltare i romani subito avrebbe evitato parecchi passi falsi e scivoloni. Fin qui ha preferito guardare lontano e cercare i facili consensi all’estero, ora con una iniziativa raffazzonata cerca di convincere i romani a fidarsi di lui e ad aiutarlo. Come se il piccolo suggerimento potesse risolvere la situazione. Basterebbe che il suo costoso apparato-stampa gli sottoponesse sottolineati gli articoli giusti, Roma è città degli sprechi e i giornali lo sottolineano impietosamente. Ma nessuno in Campidoglio ne tiene conto. Cerca alibi, Marino. Basterebbe licenziare i consulenti e la pletora di amici collocati in Campidoglio, basterebbe dimezzare gli stipendi e le indennità del vertici delle 120 aziende che fanno capo al Comune, basterebbe dimezzare le stesse, costose e pletoriche. Basterebbe tagliare il suplerfluo. Non c’è bisogno di chiederlo ai cittadini