Al via i saldi anticipati, i negozi sperano per non chiudere | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Al via i saldi anticipati, i negozi sperano per non chiudere

Tutto è pronto, le vetrine sono allestite, le etichette aggiornate: ancora poche ore e oggi a Roma e nel Lazio si alzeranno le saracinesche per dare il via ai saldi, anticipati dalla Regione dal 5 al 3 dicembre per uniformità con le regioni confinanti. Sono pronte anche le associazioni di settore, in cui l’attesa si unisce alla preoccupazione per la crisi. L’accumularsi a dicembre delle scadenze fiscali che divorano risparmi e tredicesime, e più in generale la diffusa timidezza all’acquisto, lasciano infatti prevedere ai commercianti una spesa per famiglia attorno ai 300 euro, in linea con l’anno scorso ma comunque lontana dai fasti pre-crisi (anche 450 euro). «C’è incertezza – ammette il presidente di Federmoda Roma e Lazio (Confcommercio) Massimiliano De Toma – Credo che i consumatori si indirizzeranno perlopiù sulle spese di necessità, come l’abbigliamento e le calzature. Accessori, intimo e pelletteria risentiranno di più della crisi». Ma a differenza della passata stagione la percentuale di sconto sarà maggiore: «All’incirca il 40%, il 10% in più» spiega. Insomma, i commercianti punteranno a guadagnare un pò meno al pezzo, ma a fare più cassa, e i consumatori potrebbero «fare più l’affare». In ogni caso il periodo dei saldi, uguale per tutta Italia, per il presidente di Federmoda dovrebbe diventare «un evento internazionale del Made in Italy che attiri il turismo». Valter Giammaria, presidente di Confesercenti Roma, si aspetta dai saldi «un momento positivo, dopo i cali imprevedibili del 30, 40, a volte anche 50 per cento degli acquisti a Natale. Dopo questo stop, ci sono tutte le condizioni perchè i saldi partano bene. Scarpe e vestiti dovrebbero tirare», aggiunge. Riguardo alla geografia degli acquisti, De Toma si aspetta una «leggera ripresa» delle strade commerciali ‘periferichè rispetto al cuore della città, in particolare per iniziative come «le pedonalizzazioni del centro» che favorirebbero a suo dire più il turista che il romano. Per Giammaria, inoltre, peserebbero sugli acquisti anche la «concorrenza sleale dell’abusivismo, che fa vendere ogni anno 2,3 miliardi di euro di merce contraffatta» e «la mancanza di controlli sui pre-saldi, che non si potevano fare». Per il segretario dell’Aduc Primo Mastrantoni, però, «per fortuna e meno male che gli sconti non siano una novità: vuol dire che i consumatori hanno cominciato a far valere il loro potere, convincendo i commercianti che, se vogliono vendere, devono avere prezzi concorrenziali». L’Aduc ha diffuso una serie di suggerimenti per il consumatore attento: si va dal giro di ricognizione nei giorni precedenti per valutare i prezzi pre- e post, alla messa in guardia contro quei negozi che non accettano il bancomat, non applicano la corretta disciplina dei cambi o espongono capi d’abbigliamento in tutte le taglie e i colori: potrebbe essere merce «immessa sul mercato solo per l’occasione».

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