Balduina, arrestata la banda che rapinava le banche | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Balduina, presa la banda del buco: le banche erano la loro specialità. Otto arresti, in manette anche la dipendente di un istituto

Nell'inverno scorso misero a segno un colpo travestiti da Babbo natale. Sarebbero responsabili di rapine tra il 2012 e il 2014 e pronti ad altre azioni

Una banda di rapinatori specializzata in colpi in banca con la tecnica del ‘bucò. Un gruppo di pregiudicati appartenenti alla malavita romana che, nonostante l’età, ha messo a segno diverse rapine in istituti di credito della Capitale. Ma la banda è stata scoperta dagli agenti della Squadra Mobile di Roma, guidati da Renato Cortese, che ha arrestato all’alba 8 persone. Si tratta di 7 rapinatori pregiudicati, che hanno un’età compresa tra i 46 e gli 81 anni, e di un’impiegata di banca 35enne, incensurata, considerata la basista. In cinque sono finiti in carcere mentre gli altri tre ai domiciliari. Gli agenti della Sezione Antirapina li hanno pedinati ogni giorno per più di un anno, ricostruendo con esattezza i loro spostamenti. Ogni colpo veniva preparato nei minimi dettagli e tutti i componenti avevano un compito preciso. Effettuavano continui sopralluoghi di fattibilità, utilizzando auto con targhe clonate per passare davanti alle filiali che si trovavano in luoghi sensibili, come nel caso di una banca nei pressi del Vaticano, e studiavano con attenzione i palazzi adiacenti scegliendo la posizione maggiormente favorevole per effettuare il foro che gli permettesse l’irruzione a sorpresa. Un lavoro metodico e silenzioso che durava anche mesi. Secondo gli investigatori la banda è responsabile di una rapina messa a segno il 28 dicembre del 2012 in una banca di piazzale delle Medaglie D’Oro, nel quartiere residenziale della Balduina. Quel giorno i rapinatori, travestiti da Babbo Natale e armati, fecero irruzione nella filiale sorprendendo al donna delle pulizie, che in un primo momento pensò a uno scherzo. I malviventi rubarono circa 160mila euro in contanti e 4 chili di oro contenuti in due cassette di sicurezza. Un colpo che, per chi indaga, è stato compiuto con la complicità di un’impiegata infedele della banca, arrestata stamattina mentre era a lavoro, che non solo gli diede le soffiate giuste, ma fingendosi intimorita gli aprì il caveau. La donna, circa un anno dopo, avrebbe sconsigliato alla banda di effettuare lì una nuova rapina perchè l’istituto si era dotato di nuovi sistemi di sicurezza. Così i componenti del gruppo commentarono parlando tra di loro: «Da la parte ‘ndo semo entrati l’altra volta hanno messo le lastre fino al soffitto». Non è andato in porto, invece, un colpo pianificato in una banca a due passi dal Vaticano. La banda avrebbe compiuto un ‘errore tecnicò nella scelta del punto in cui effettuare il buco e così, dopo quattro mesi di scavi notturni, sono sbucati in corrispondenza di una cassaforte e i dipendenti sospettando qualcosa hanno dato l’allarme al 113. Gli inquirenti sono convinti che gli arrestati stavano preparando altri colpi, non solo nella capitale ma anche in altre città italiane. Nelle perquisizioni rinvenuto un intero campionario di attrezzi per lo scasso. Alcuni degli arrestati sarebbero inoltre responsabili di un incendio avvenuto lo scorso anno in una clinica veterinaria in zona Eur a Roma. In particolare uno di loro avrebbe avuto l’incarico dai titolari di un altro ambulatorio, con cui aveva un rapporto di amicizia, di appiccare le fiamme nella struttura del concorrente perchè lo riteneva erroneamente responsabile di uno blitz effettuato nella clinica da ‘Striscia la notizià.

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