Il bonus casa è realtà, le prime famiglie via dal residence | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Il bonus casa è realtà, le prime famiglie via dal residence

Da un residence a San Basilio ad una ‘nuova vità in un appartamento a Ponte di Nona. Dal residence di Dragona ad una casa sull’Ardeatina vicino l’ospedale dove i genitori hanno in cura il loro figlio. Ma c’è anche chi dal residence di Casal Lumbroso si è voluto spostare ad Acilia per vivere in 60 metri quadrati con tanto di box auto al costo di 600 euro al mese. Il ‘bonus casà a Roma ora è realtà. E oggi in Campidoglio si sono presentate le prime sei famiglie che hanno usufruito della novità, a firma della giunta Marino, che permette a chi abita in un residence di andare in affitto in una vera e propria abitazione grazie ad un contributo di 600/800 euro al mese. Il Campidoglio vuole dire addio alla politica dei residence che finora è costata alle casse capitoline circa 40 milioni di euro l’anno. A breve ne verranno chiusi altri due e così in tre mesi, fanno sapere dall’assessorato al Welfare, si è riusciti a risparmiare circa 3 milioni di euro. «Tante volte avevo sentito parlare dei residence prima di candidarmi – commenta il sindaco di Roma Ignazio Marino – Li ho visitati in campagna elettorale. Ho trovato dei luoghi abbandonati dove le persone vivevano in condizioni non compatibili con la dignità che un essere umano deve avere. A ciò si associava il fatto che per un numero limitato di famiglie, 1.800, il Comune spendeva ogni anno 40 milioni di euro. Il sistema dei residence era un’idea giusta, buona e di sinistra ma si è sviluppato poi un mostro: cioè si è affittato a cifre fuori mercato degli immobili che non garantivano la dignità delle persone. Con la delibera del 13 settembre 2013 stiamo portando tantissime persone a cambiare vita – aggiunge – Centinaia di famiglie hanno già riempito i documenti per iniziare una nuova fase in cui andranno a vivere in una casa dignitosa grazie al Comune che garantisce dai 600 agli 800 euro d’affitto». Il bonus casa prevede un contributo economico una tantum con il quale pagare in anticipo le mensilità, come forma di deposito cauzionale, e le varie spese. In seguito viene erogato un contributo mensile, che va dai 600 agli 800 euro, versato direttamente dalla Ragioneria di Palazzo Senatorio ai proprietari che affittano le loro case. L’importo del bonus viene calcolato in base ai componenti del nucleo familiare: se composto da 1 o 2 persone si ricevono 600 euro; se composto da 3 o 4 persone 700 euro; per famiglie da 5 o più persone 800 euro. Il bonus sarà valido fin quando la famiglia non otterrà l’assegnazione di una casa popolare. «Sono state presentate 446 domande e 300 nuclei familiari sono stati giudicati idonei» spiega l’assessore capitolino al Sociale Francesca Danese che svela anche il progetto di allargare il bonus casa a famiglie «con problemi di sfratto o che hanno subito danni dalle alluvioni dello scorso anno». A breve le politiche abitative del Campidoglio passeranno anche tramite un bando europeo. Uno strumento in più per combattere l’emergenza abitativa nella Capitale e superare definitivamente la politica dei residence con il reperimento di ulteriori alloggi sul mercato, diffusi su tutto il territorio. «Siamo quasi pronti per presentare per la prima volta una gara europea sull’abitare – annuncia Danese – Pensiamo ad un nuovo modo di abitare e vivere la città. Faremo una gara che durerà fino al 2018 con un sistema completamente nuovo per impegnare circa 45 milioni di euro».

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